L'Organizzazione Mondiale della Sanità: i videogiochi possono aiutare a combattere il coronavirus

La speranza è che tutto questo non venga dimenticato una volta ristabilita la normalità.

Tutte cose che gli appassionati già sapevano e che oggi anche altri possono intuire, come Calenda.

In alcuni casi sono previsti iniziative promozionali che si aggiungono ai moltissimo giochi regalati o venduti in forte sconto.

Ray Chambers, ambasciatore statunitense all’OMS spera che spera che l’industria dei videogiochi possa “raggiungere milioni di persone per aiutare a prevenire il diffondersi della malattia”. (La Stampa)

Su altri giornali

In collaborazione con i giganti del settore, infatti, l’organizzazione promuove l’iniziativa #PlayApartTogether con la quale si intende sostenere l’utilità del videogioco come strumento per superare con maggior facilità la quarantena e quindi il distanziamento sociale. (Webnews)

Questa sarà una battaglia a lungo termine e non possiamo abbassare la guardia", sono le parole di Takeshi Kasai, direttore regionale dell'Oms per il Pacifico occidentale in un briefing in videoconferenza, come riportato da il Guardian. (San Marino Rtv)

Possiamo citare il recente Call of Duty Warzone, ma anche Fortnite e Apex Legends. E ad affermarlo è stato un ente di indubbia autorevolezza, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS). (Gametimers)

I risultati delle misure di distanziamento sociale si dovrebbero iniziare a vedere ora "perché un numero minore di cittadini viene esposta al virus, perché le persone sono distanziate. Speriamo di vedere una stabilizzazione". (LiberoQuotidiano.it)

E così nel frattempo mascherine di ogni tipo sono spuntate ovunque. Eppure pensandoci bene le mascherine sono una delle grandi storie di questo coronavirus e forse quella che più di tutte le altre evidenzia la nostra difficoltà a prendere le misure al coronavirus SARS Cov2. (La Repubblica)

Ad oggi il numero delle infezioni di coronavirus in Giappone si assesta a 1.953 con 56 morti. In Giappone, il governo esplora nel frattempo la possibilità di decretare lo stato di emergenza. (L'Unione Sarda.it)