“Coronavirus, al turismo servono un fondo e un commissario straordinario per superare l’emergenza”

La Stampa ESTERI

Il rischio è di arrivare decimati alla ripresa e per questo serve un piano straordinario per il turismo, magari gestito da un commissario, e supportato da un adeguato fondo di emergenza a sostegno delle imprese come è stato previsto per molti settori ma non ancora per il turismo».

Sono convinto che sia finito il tempo della cannibalizzazione dell’offerta turistica e che si guarderà più alla sostenibilità. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il tutto, gratuitamente e firmato Restart your Travel, la nuova creatura ideata dalle agenti di viaggi Antonella Ruperto e Giada Marabotto, dal legale Mino Falangone, dal coach aziendale Fabio Pacchiele e da Stefano Ferrara, che si muoverà tra Facebook, Instagram, Google My Business e Master Class. (L'Agenzia di Viaggi)

So che molti di noi nel settore dei viaggi e del turismo sono preoccupati per le proprie attività e per l’andamento generale dell’economia. (L'Agenzia di Viaggi)

Questo potrebbe essere un buon incentivo per il recupero del settore e un’accelerazione al ritorno alla normalità”. Rendiamo anche detraibili per due anni le spese di vacanze di almeno tre notti delle famiglie italiane che soggiornano nelle strutture ricettive - aggiunge Patanè, -. (Tiscali.it)

Nel 2020, l’emergenza Coronavirus potrebbe bruciare 18 miliardi di spesa turistica: 9,2 miliardi per la contrazione dell’incoming e 8,8 miliardi per la rinuncia alla vacanze degli italiani nel Bel Paese. (Corriere della Calabria)

Gli hotel dopo il lockdown:. sette ostacoli da superare. Ripartire dopo la crisi, per l’hôtellerie italiana, non è solo questione di tempi, ma anche di come affrontare il nuovo mondo dei viaggi. Sono le proiezioni elaborate dalla società di consulenza Thrends. (L'Agenzia di Viaggi)

Per alcuni fa la differenza tra un meno 30 %, un meno 60% e un meno 80 % di fatturato. L’albergo che non profumerà di nuovo sarà improvvisamente visto non con gli occhi della nostalgia, ma della diffidenza. (L'HuffPost)