Dopo Fed, rivoluzione anche nella Bce? Lagarde valuta modifiche a target inflazione. Euro giù

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Una grande rivoluzione di politica monetaria è stata annunciata a fine agosto da Jerome Powell, numero uno della Federal Reserve.

Lo ha annunciato la stessa Lagarde, in occasione della conferenza annuale dalla banca centrale, “The ECB and The Watchers”.

“Se credibile, una strategia del genere potrebbe rafforzare la capacità della politica monetaria di stabilizzare l’economia.

La Bce ha lanciato una revisione sulla propria strategia di politica monetaria che non è ancora terminata: l’intento è di capire come adattare le proprie mosse alla nuova realtà economica. (Finanzaonline.com)

Su altri media

Visto che adesso dicono anche loro che i soldi ci sono, bisogna aprire una battaglia per usarli per le cose buone e non per le cose sbagliate. Sì, ma bisogna usarli e non rimanere imbambolati a guardare cosa fanno quelli che ci governano. (Il Fatto Quotidiano)

Lagarde è stata quindi ripetutamente interpellata sulla adeguatezza dell'attuale linea monetaria (che è comunque già molto espansiva) e sull'opportunità di prendere ulteriori provvedimenti. E' la prudente apertura che la presidente Christine Lagarde ha esibito in una audizione al Parlamento europeo. (DiariodelWeb.it)

Ciò che preoccupa la Bce, tuttavia, sono le variazioni dei prezzi nel suo insieme. Ovvero, che l’attuale formulazione dell’obiettivo di inflazione della Bce, introdotta nel 2003, è superata. (La Stampa)

A fine agosto il governatore Jerome Powell ha affermato che “l’attenzione della banca centrale Usa, d’ora in poi, si concentrerà di più sull’andamento del mercato del lavoro”. I tedeschi, anche per ragioni storiche, vedono l’inflazione come Il Male assoluto e marcano stretto i vertici della banca centrale. (Il Fatto Quotidiano)

Senza il vincolo di inflazione al di sotto del 2%, infatti, la Bce potrà tollerare variazioni significative della propria massa monetaria. Potrà esserci un inasprimento della battaglia sulla politica monetaria della Bce fra Paesi del Nord e Paesi del Sud, i primi più rigoristi, i secondi più accomodanti? (La Stampa)

Si confermano invece in crescita i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (in accelerazione da +2,0% a +2,7%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe, rispettivamente da +0,3% a +0,1% e da +0,4% a +0,3%. (Corriere della Sera)