Smart working, Confesercenti: "Rivoluzione da gestire"

gonews ECONOMIA

Lo smart working influisce sulle abitudini di consumo e sulla tipologia di spesa per la famiglia.

Il bilancio tra maggiori e minori consumi, però è negativo: se diventasse strutturale, lo smart working porterebbe le famiglie a spendere meno rispetto ai livelli pre-pandemia

Di seguito riportiamo i dati principali e le stime del dossier di Confesercenti Toscana “Cambia il lavoro, cambiano le città”, incentrato sugli effetti dello smart working su imprese, famiglie e società. (gonews)

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Sono questi i dati principali e le stime del dossier Confesercenti "Cambia il lavoro, cambiano le città", incentrato sugli effetti dello smart working su imprese, famiglie e società (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Nel 2021 Confindustria, insieme alle organizzazioni sindacali, ha sottoscritto il Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile, con lo scopo di fissare le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale, aziendale e/o territoriale. (Borsa Italiana)

(askanews) – Oltre 8 aziende su 10 nel primo trimestre 2022 hanno almeno un dipendente in smart working, per un numero di dipendenti coinvolti pari al 22% del totale. Lunedì 23 maggio 2022 - 13:52. A Milano 8 aziende su 10 usano lo smart working anche nel 2022. (Agenzia askanews)

La percentuale risulta più elevata tra le imprese dei servizi, 91%, a fronte del 79% rilevato nell'industria, e nel comune di Milano, 90%, rispetto al 78% rilevato nell`hinterland. Milano, 23 maggio 2022 - Oltre 8 aziende su 10, nel primo trimestre 2022, hanno almeno un dipendente in smart working, per un numero di dipendenti coinvolti pari al 22% del totale. (IL GIORNO)

In questo senso, il lavoro così individuato può svolgersi senza alcun limite massimo di giorni in smart working. La pandemia da Covid-19 ha introdotto anche nel nostro Paese il cosiddetto smart working, tradotto a volte impropriamente come lavoro agile, aprendo a quella che oggi si può definire una vera e propria rivoluzione. (Il Faro online)

Oltre 8 imprese su 10, nel primo trimestre 2022, hanno almeno un dipendente in smart working, per un numero di dipendenti coinvolti pari al 22% del totale. Nelle aziende che hanno introdotto strutturalmente il lavoro da remoto, la compatibilità delle mansioni è quasi sempre la condizione di accesso prioritaria allo smart working (96%), seguita dall’adeguatezza della connessione (62% delle aziende). (MilanoToday.it)