Gli hotel dopo il lockdown: sette ostacoli da superare

L'Agenzia di Viaggi ESTERI

Gli hotel dopo il lockdown:. sette ostacoli da superare. Ripartire dopo la crisi, per l’hôtellerie italiana, non è solo questione di tempi, ma anche di come affrontare il nuovo mondo dei viaggi.

In base alle date indicative del termine del lockdown nel nostro Paese – ovvero 15 aprile, 30 aprile o 15 maggio – l’industria alberghiera è destinata a perdere tra 126 e 153 milioni di presenze complessive rispetto ai volumi medi attesi nel 2020.

Sono le proiezioni elaborate dalla società di consulenza Thrends. (L'Agenzia di Viaggi)

Su altri media

L’albergo che non profumerà di nuovo sarà improvvisamente visto non con gli occhi della nostalgia, ma della diffidenza. Data la crisi di liquidità e la lotta per sopravvivere del presente, quest’opera non potrà avvenire senza il contributo pubblico. (L'HuffPost)

Il rischio è di arrivare decimati alla ripresa e per questo serve un piano straordinario per il turismo, magari gestito da un commissario, e supportato da un adeguato fondo di emergenza a sostegno delle imprese come è stato previsto per molti settori ma non ancora per il turismo». (La Stampa)

Di seguito, le parole di Kaufer, che come esplicitato dalla nota stampa dell’azienda intende “supportare i business dell’industria dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità durante questa pandemia, sia ora sia dopo la crisi”:. (L'Agenzia di Viaggi)

Il tutto, gratuitamente e firmato Restart your Travel, la nuova creatura ideata dalle agenti di viaggi Antonella Ruperto e Giada Marabotto, dal legale Mino Falangone, dal coach aziendale Fabio Pacchiele e da Stefano Ferrara, che si muoverà tra Facebook, Instagram, Google My Business e Master Class. (L'Agenzia di Viaggi)

Rendiamo anche detraibili per due anni le spese di vacanze di almeno tre notti delle famiglie italiane che soggiornano nelle strutture ricettive - aggiunge Patanè, -. Il bello degli italiani, uno dei popoli che viaggiano di più al mondo (forza della cultura), è che spesso hanno la testa fra le nuvole. (Tiscali.it)

Spesa turistica. In questo caso, a collocarsi in cima, sono gli Stati Uniti con ben 1.694 milioni di euro in meno di spesa turistica, immediatamente seguita dalla Germania con 1.253 milioni di euro e dalla Cina con 1.240 milioni di euro. (Corriere della Calabria)