Vaccino AstraZeneca, scontri tra l’Ue e la casa farmaceutica: cosa sta accadendo

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Scontro AstraZeneca e Ue: cosa sta accadendo. Lo scorso agosto, la commissione europea aveva ordinato 300 milioni di dosi del vaccino Covid prodotto da AstraZeneca e dell’Università di Oxford.

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Per chiarire questo dubbio l’Ue ha chiesto una maggiore trasparenza alla casa farmaceutica e il dettaglio delle dosi prodotte fino ad ora e di quelle già consegnate. (Money.it)

Su altri giornali

AstraZeneca a rapporto a Bruxelles, ieri nel tardo pomeriggio. Iskra Reic, vice-presidente esecutivo per l’Europa e il Canada, ha dovuto spiegarsi di fronte alla Commissione, dopo le forti polemiche per il taglio delle consegne delle dosi del vaccino anglo-svedese, per il quale la Ue ha investito preventivamente 336 milioni di euro per ottenere 400 milioni di dosi. (Il Manifesto)

Secondo Pascal Soriot, AD di AstraZeneca, la società non avrebbe preso nessun accordo vincolate sui numeri ma sia sarebbe semplicemente impegnata a fare il meglio possibile. A tal proposito ieri è avvenuto un incontro tra le due parti in causa che però si è concluso senza un accordo. (Tecno Android)

Dai limiti per gli over 65 all’efficacia troppo bassa, le dosi ora ridotte all’osso non ci aiuteranno così tanto. La permanenza nel limbo del vaccino Astrazeneca potrebbe avere le ore contate. Appare sempre più lontano quell’accordo del giugno 2020 in cui Astrazeneca era sembrata la speranza del piano vaccinale italiano. (Open)

Secondo Bruxelles è falso, a differenza di quanto dichiarato da Soriot ad alcuni quotidiani, che ci siano problemi in alcuni stabilimenti europei. Il Regno Unito invece sta ricevendo le dosi in modo regolare e secondo Soriot è dovuto al fatto che Londra abbia firmato tre mesi prima il contratto con la multinazionale. (Il Fatto Quotidiano)

Sos delle autorità sanitarie. Più di un milione di persone sono morte per complicazioni legate a Covid-19 nel continente americano. Il Sudafrica è il Paese africano più colpito dal coronavirus, con oltre 1,4 milioni di casi dall'inizio della pandemia e 41mila morti. (La Stampa)

Starmer riconosce però che occorre "trovare una soluzione" alla "guerra di parole" in corso con la Ue. REGNO UNITO - Questa mattina, tuttavia sulla vicenda è intervenuto Michael Gove, autorevole esponente del governo britannico e braccio destro del premier Boris Johnson. (Adnkronos)