Inflazione, in autunno atteso +3%, ma "fenomeno temporaneo"

Metropolitano.it ECONOMIA

E la crescita dell’inflazione continuerà a influenzare la ripresa dei consumi familiari, in particolare dei nuclei a basso reddito.

In questo autunno, i prezzi al consumo potrebbero crescere anche oltre il 3%.

Nella fase attuale, siamo molto preoccupati perché la crescita dell’inflazione appesantisce fortemente le imprese impegnate a spingere la ripresa.

Una situazione da monitorare. «Dopo anni di deflazione, non è una provvisoria inflazione al 3% a spaventarci» premette il presidente di Legacoop, Mauro Lusetti (Metropolitano.it)

Ne parlano anche altre fonti

C’è infatti chi, come la società di gestione del risparmio globale Algebris, pensa che i paragoni con cinquant’anni fa siano esagerati. Secondo la definizione da libro di testo, la stagflazione è una “fase del ciclo economico caratterizzata da stagnazione delle attività produttive e da un persistente aumento dei prezzi”. (QuiFinanza)

Il primo è se davvero il picco di richiesta di energia si riassorbirà, visto che la ripresa produttiva nel mondo appare molto solida Il Covid, infatti, ha creato quello che gli economisti di Washington definiscono un «collo di bottiglia» fra produzione e consumo: la forte contrazione della domanda nel 2020 ha portato molte aziende a tagliare gli ordini ai fornitori. (L'Eco di Bergamo)

Nell’acceso dibattito che vede opposte le ipotesi di deflazione e stagflazione sembrano mescolarsi argomenti di breve e lungo periodo, applicando schemi vecchi ad una situazione totalmente nuova. Qui l’esito è del tutto incerto, tanto incerto da farci chiudere ricordando la “definitiva” definizione di “lungo periodo” data dal buon Keynes (Ekonomia.it)

Anche se si subisce un aumento dei prezzi, parlare di reflazione è sempre una buona notizia dato che sicuramente ci sarà una ripresa rispetto al periodo precedente di contrazione Quando diciamo reflazione intendiamo una situazione dove l’aumento dell’inflazione non è una conseguenza ma è una scelta di base in cui i prezzi vengono aumentati proprio per evitare una situazione di pericolosa depressione. (DellEconomia.it)

La quota dei settori i cui prezzi aumentano più del 10% (con punte oltre il 50%) sono il 18.2%, ma ben il 44% dei settori registra incrementi tra il 3% e il 10%. Tra gennaio e dicembre 2021, l`incremento delle tariffe sarebbe attorno al 40%, contribuendo per circa 1 punto percentuale alla crescita dei prezzi al consumo. (Italia Oggi)

Recentemente, fra gli analisti finanziari ed i gestori patrimoniali, si sente parlare moltissimo di stagflazione. Oggi lo stesso italiano medio che esce dai confini nazionali si sente povero perfino in città come Bucarest, Mosca o Bangkok. (http://www.lagendanews.com)