Stagflazione: tre economisti spiegano che cos'è e perché fa così paura

la Repubblica ECONOMIA

Nelle ultime settimane economisti e analisti mondiali sono tornati a parlare di "stagflazione", un termine ibrido, poco conosciuto all'uomo della strada, che sta a segnalare una fase dell'economia in cui convivono stagnazione e crescita dei prezzi con alti livelli di disoccupazione.

Fu utilizzato per la prima volta nel 1965 dal politico inglese Iain Macleod per descrivere quello che egli pensava essere "il peggio delle due parole, non solo l'inflazione da una parte e la stagnazione dall'altra ma una combinazione delle due"

(la Repubblica)

Su altre fonti

La pressione che si sta esercitando sui costi delle imprese è legata anche all`andamento dei prezzi alla produzione dei manufatti. La quota dei settori i cui prezzi aumentano più del 10% (con punte oltre il 50%) sono il 18.2%, ma ben il 44% dei settori registra incrementi tra il 3% e il 10%. (Italia Oggi)

Capire in quale scenario macroeconomico ci troviamo è di fondamentale importanza per decidere quali investimenti fare. Oggi lo stesso italiano medio che esce dai confini nazionali si sente povero perfino in città come Bucarest, Mosca o Bangkok. (http://www.lagendanews.com)

Secondo la definizione da libro di testo, la stagflazione è una “fase del ciclo economico caratterizzata da stagnazione delle attività produttive e da un persistente aumento dei prezzi”. Nonostante la stagflazione stia sempre più spaventando i mercati, i dati macroeconomici dicono che l’economia globale è ancora lontana da uno scenario di questo tipo. (QuiFinanza)

I forti aumenti dell’energia, delle materie prime e di altri beni di consumo, soprattutto elettronici, lo fanno temere. È evidente che questo sfasamento fra domanda e disponibilità di beni genera un aumento dei prezzi. (L'Eco di Bergamo)

Reflazione, significato ed effetti. Per frenare gli effetti della deflazione, il governo decide di adottare una politica fiscale e monetaria al rialzo. Quando diciamo reflazione intendiamo una situazione dove l’aumento dell’inflazione non è una conseguenza ma è una scelta di base in cui i prezzi vengono aumentati proprio per evitare una situazione di pericolosa depressione. (DellEconomia.it)

Nell’acceso dibattito che vede opposte le ipotesi di deflazione e stagflazione sembrano mescolarsi argomenti di breve e lungo periodo, applicando schemi vecchi ad una situazione totalmente nuova. Qui l’esito è del tutto incerto, tanto incerto da farci chiudere ricordando la “definitiva” definizione di “lungo periodo” data dal buon Keynes (Ekonomia.it)