Bomba alla caserma di Fossano, Cassazione conferma la condanna a 23 anni per Cospito

Bomba alla caserma di Fossano, Cassazione conferma la condanna a 23 anni per Cospito
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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Pericoloso per lo Stato”, se pur non al vertice di una associazione con finalità terroristiche, visto che la Fai (Federazione anarchica informale), per propria definizione lascia al singolo l’ipotetica azione. La vicenda civile e giudiziaria dell’anarchico Alfredo Cospito rimette a capo il punto del 41 bis. Cui Cospito è sottoposto oggi a Sassari, dopo che … (Il Fatto Quotidiano)

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L’anarchico, organizzatore dell’attentato del 2006, dovrà scontare 23 anni di carcere. Per la compagna Anna Beniamino la pena è di 17 anni e 9 mesi (Cuneodice.it)

I giudici della sesta sezione hanno rigettato i ricorsi della Procura Generale di Torino e delle difese così come sollecitato dal pg. Sono definitive le condanne a 23 anni e a 17 anni e 9 mesi di carcere per gli anarchici Alfredo Cospito e Anna Beniamino. (il manifesto)

La Cassazione ha confermato la condanna a 23 anni di carcere per l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis. La Suprema corte ha stabilito la pena definitiva, in relazione all’attentato all’ex caserma dei carabinieri di Fossano del 2006, anche per Anna Beniamino, per la quale sono stati stabiliti 17 anni e 9 mesi di prigione. (Virgilio Notizie)

La Cassazione conferma la condanna di Cospito: 23 anni per l'anarchico che resta al carcere duro

In particolare gli ermellini hanno respinto il ricorso presentato dalla procura generale della Corte d'Appello di Torino e dichiarato inammissibili i ricorsi delle difese. Condanna definitiva a 23 anni di carcere per Alfredo Cospito. (Corriere Roma)

E’ quanto deciso dalla Cassazione nell’ambito del processo per l’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006. I giudici della sesta sezione hanno rigettato i ricorsi della Procura Generale di Torino e delle difese così come sollecitato dal pg. (TERRANOSTRA | NEWS)

Prima la Cassazione che gli conferma il trattamento di massima sicurezza, poi la Procura di Torino che fa arrestare gli estremisti che in suo nome devastarono la città; a seguire, la nuova notte di incendi scatenata, sempre in nome del «compagno Alfredo» nella notte romana. (ilGiornale.it)