Decreto rilancio, ipotesi incentivi auto (Corriere della Sera)

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Il Corriere della Sera evidenzia le parole del sottosegretario allo sviluppo che vede nell'ampliamento dell'attuale Ecobonus la via d'uscita per smaltire lo stock di veicoli a basse emissioni accumulati dalle aziende in questi mesi.

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Se ne è parlato anche su altri media

Ricordiamo che gli incentivi alla rottamazione del 1997 portarono a una crescita delle immatricolazioni del 39%. Incentivi, siamo ancora in tempo. Sono rimaste invendute in stock, ipotizza Alessia Morani (PD), sottosegretaria allo Sviluppo, circa 350.000 vetture prodotte prima del Coronavirus. (QN Motori)

Scendendo nel dettaglio, si quantificano in 6.000 per auto con emissioni di CO2 fini a 20 g/km, o 2.500 fino a 70 h/km. Per poter fruire dell’ecobonus è necessario però che il prezzo di listino del veicolo sia inferiore a 50mila euro (Iva esclusa). (Automobilismo.it)

In queste situazioni lo strumento incentivi all’acquisto di nuove automobili sembra essere lo strumento più adatto, ma il Decreto rilancio, nella sua prima stesura, non ne ha tenuto conto. l settore dell’auto è uno di quelli più colpiti della pandemia. (AlVolante)

Niente quindi che possa avere un impatto sulla situazione attuale, visto che l'elettrico rappresenta al momento una porzione limitata delle immatricolazioni. GREEN. L'idea che circola è invece allargare gli incentivi ai motori tradizionali, in ogni caso di concezione avanzata e con basse emissioni. (Il Gazzettino)

In particolare, dobbiamo cogliere l'occasione della conversione del dl rilancio, per rimodulare l'ecobonus estendendolo alle motorizzazioni tradizionali più all'avanguardia, che consentiranno anche l'abbattimento delle emissioni". (Yahoo Finanza)

Una scelta dettata anche dalla necessità di aiutare i costruttori a smaltire le auto nuove a motore termico (stimate in circa 350mila unità) ferme sui piazzali a causa dell'emergenza coronavirus. (l'Automobile - ACI)