Scaroni ed Eni assolti in Appello per il caso Saipem-Algeria

Lettera43 ECONOMIA

Il legale dell’attuale presidente del Milan ha commentato: «Il mio assistito è sempre stato sereno, perché aveva la coscienza tranquilla e non ha mai avuto dubbi».

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.

La Corte d’Appello di Milano ha assolto l’ex amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, per il caso delle presunte tangenti in Algeria che riguardavano Saipem.

Per lui e per un altro ex manager del gruppo di San Donato, Antonio Vella, si tratta di una conferma: entrambi, infatti, erano stati assolti anche in primo grado. (Lettera43)

Su altri media

Nessuna tangente in Algeria. Assolti anche l'ex direttore operativo di Saipem, Pietro Varone, e l'ex amministratore delegato, Pietro Tali, l'ex direttore finanziario, Alessandro Bernini, che era considerato colui che riciclava le mazzette e il manager Eni Antonio Vella. (ilGiornale.it)

Azioni Saipem in osservazione dopo la pronuncia della seconda Corte d’Appello di Milano. Le azioni Saipem, infatti, hanno iniziato le contrattazioni con un rialzo di poco superiore al mezzo punto percentuale. (Money.it)

«Non ce lo aspettavamo, ma ci speravamo perché da sette anni sosteniamo con forza l’assoluta estraneità di Saipem dall’accusa di corruzione internazionale», esulta il difensore della società, l’avvocato Enrico Giarda. (La Stampa)

Non ce lo aspettavamo ma lo speravamo, perché sono 7 anni che ribadiamo la assoluta estraneità di Saipem”. I giudici, inoltre, hanno anche revocato la confisca di 1980 milioni di dollari a carico di Eni e Saipem, somma pari alla presunta maxi tangente versata in Algeria (Il Riformista)

I rappresentanti dell'accusa, il sostituto Pg Massimo Gaballo e il pm Isidoro Palma, avevano chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi per Paolo Scaroni, ex numero uno di Eni e attuale presidente del Milan, per corruzione internazionale. (la Repubblica)

Niente più condanna per i sei imputati, né per Saipem ritenuta dalla corte non responsabile del presunto illecito amministrativo. Siamo molto soddisfatti", è il primo commento a caldo dei difensori di Eni (Adnkronos)