Soffia il vento sull'Uno Maggio Taranto, e insieme alla musica porta testimonianze di guerra e sofferenze

Soffia il vento sull'Uno Maggio Taranto, e insieme alla musica porta testimonianze di guerra e sofferenze

Soffia il vento sul Parco Archeologico delle Mura Greche di Taranto. Anche il 2024 ha il suo Primo maggio organizzato dal Comitato dei cittadini e lavoratori Liberi e Pensanti. Un Concertone che vede un vento di musica e di parole, con temi portanti per la città di Taranto e importanti oltre le mura locali, regionali, nazionali. Perché in questa edizione si parla anche di venti di guerra, che riguardano tutti, senza distinzione di confini. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ne parlano anche altri media

Il mese di maggio è cominciato all’insegna del tempo instabile e inaffidabile a causa di una forte perturbazione atlantica che ha determinato nelle ultime ore tante piogge, anche forti temporali. Non sono mancati i disagi specie sulle regioni tirreniche e al Nord, dove i temporali hanno causato locali allagamenti, anche grandinate con chicchi di medie dimensioni. (Meteo Italia)

Un comizio fatto a distanza dalla stessa Salis per voce del (Secolo d'Italia)

Le foto realizzate da Maria Pansini raccontano l’evento “Uno Maggio Libero e Pensante“. Una manifestazione, quella di Taranto, arrivata all’undicesima edizione grazie all’impegno del Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti e dei direttori artistici Antonio Diodato, Roy Paci e Michele Riondino. (Il Fatto Quotidiano)

Marcello Cesena e il monologo virale a Le Iene: “Ecco cosa ho capito del mio lavoro”

Lavoro sottopagato, lavoro precario, lavoro nero. Ad un certo punto quando la giornalista Valentina Petrini ha chiesto dal palco del concerto dell’Uno Maggio di Taranto chi avesse quel tipo di lavoro (non lavoro), le braccia che si sono alzate sono state tante, troppe. (Corriere di Taranto)

E per noi vale 'Daspo a vita per chi ci inquina'". Adesso c'è lo Stato che ci inquina. (Il Messaggero Veneto)

È come se mi avessero sparato: torno a casa e crollo in depressione. (Adnkronos) – “A vent’anni provo ad entrare in una scuola di recitazione e alla fine del provino sento qualcuno che dal buio dalla platea mi dice ‘ma dove vuoi andare con quella voce assurda!’. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)