Taranto, a 78 anni morto Girolamo Archinà, responsabile relazioni istituzionali ex Ilva ai tempi dei Riva

Taranto, a 78 anni morto Girolamo Archinà, responsabile relazioni istituzionali ex Ilva ai tempi dei Riva
La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

È morto la scorsa notte a 78 anni nella sua abitazione di Taranto, Girolamo Archinà già responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva di Taranto negli anni della gestione Riva. Coinvolto nell’inchiesta e nel processo denominato Ambiente svenduto, per il disastro ambientale provocato dal siderurgico, era stato condannato dalla Corte di Assise di Taranto a oltre venti anni di reclusione. Archinà, infine, era considerato dagli inquirenti “la longa manus” dei Riva, colui che cioè nell’ombra muoveva fili istituzionali e politici per tenere Ilva al riparo da azioni che avrebbero compromesso i miliardari fatturati delle società. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ne parlano anche altre fonti

Già candidato sindaco con la lista Taranto senza Ilva - commenta con un post choc su Facebook, la morte di Girolamo Archinà, ex dirigente delle relazioni istituzionali dell'Ilva nel periodo di gestione dei Riva, condannato in primo grado a 21 anni e mezzo di reclusione nel processo chiamato «Ambiente Svenduto». (Corriere)

«A Taranto è difficile fare impresa e questo problema Casartigiani Taranto, purtroppo, l’ha già annunciato mesi addietro» questo è quanto dichiara il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, Stefano Castronuovo, a proposito dei dati commentati dal Presidente della Camera di commercio di Brindisi - Taranto, Vincenzo Cesareo. (Tarantini Time Quotidiano)

Sassari. (SARdies.it)

Ex Ilva, lo studio: “Inequivocabile nesso causale tra emissioni e mortalità”

È morto a 78 anni nella sua abitazione, a Taranto, Girolamo Archinà , ex responsabile delle relazioni istituzionali dell'Ilva durante la gestione del gruppo Riva. Nonché uno dei... (Virgilio)

Nonché uno dei volti principali del processo Ambiente svenduto, sul presunto disastro ambientale di Taranto. Per lui la Corte di Assise tarantina ha deciso in primo grado la condanna a 21 anni e 6 mesi di reclusione. (La Repubblica)

"Le molteplici attività di studio sin qui condotte dalla Regione hanno già evidenziato, in modo inequivoco e senza necessità di rinviare a ulteriori prove, l'esistenza di un nesso causale tra l'esposizione alle emissioni dello stabilimento siderurgico e gli effetti sulla salute della popolazione, in particolare in termini di mortalità per tumore del polmone e malattie cardiovascolari". (Tarantini Time Quotidiano)