11,7% nel 2022. La povertà aumenta anche nella previdenza complementare • PRESSKIT

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I dati pubblicati da alcuni organi di informazione, ed in particolare da Plus 24 il Sole 24 Ore del 28 gennaio 2023, sui rendimenti dei Fondi Pensione nel nostro paese sono a dir poco devastanti. I fondi pensione, la cosiddetta previdenza complementare, hanno fatto registrare nel 2022 una performance negativa media del -11,7%, non riuscendo ad offrire neanche i rendimenti del comparto garantiti, a fronte di un risultato positivo del TFR pari al +8,28% lasciato in azienda. (Presskit)

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Il 2022 è stato l’anno nero dei fondi pensione. Il ritorno dirompente dell’inflazione, alla quale non eravamo più abituati, ha riportato i risparmiatori coi piedi per terra. Del resto, l’era dei tassi a zero, durata circa un decennio, rappresenta una anomalia e non la regola nella storia dei mercati. (InvestireOggi.it)

Il TFR tenuto in azienda viene pagato al termine di ogni rapporto di lavoro. Il TFR versato a un fondo pensione, invece, viene accumulato nella posizione individuale aperta presso il fondo e pagato nel momento in cui si richiede la pensione complementare o una delle altre prestazioni previste. (QuiFinanza)

Come noto il Tfr, cioè quella quota di retribuzione dei lavoratori dipendenti che viene accantonata ogni mese dal datore di lavoro, si rivaluta annualmente nella misura del 1,5% fisso + 0,75% dell’indice di inflazione determinato dall’Istat. (InvestireOggi.it)

Nel 2022 i rendimenti dei fondi di previdenza integrativa a causa del calo dei mercati azionari e del rialzo dei tassi di interesse sono stati fortemente negativi, mentre il Tfr si è rivalutato dell’8,3%. (Wall Street Italia)

Certamente il 2022 è stato un anno particolare: disastroso per i mercati azionari e obbligazionari, tra guerra in Ucraina, crisi energetica, inflazione a due cifre e rialzi dei tassi, estremamente favorevole per il Tfr non investito che viene annualmente rivalutato a un tasso pari a una quota fissa dell’1,5% maggiorato del 75% dell’aumento dei prezzi al consumo. (la Repubblica)