Reggio Calabria. Assenteismo alla città metropolitana, indagati 13 dipendenti

Il Reggino ECONOMIA

L'inchiesta della Procura di Reggio e della Guardia di Finanza partita grazie all'aiuto dei circuiti di videosorveglianza di Palazzo Alvaro. L'inchiesta della Procura di Reggio e della Guardia di Finanza partita grazie all'aiuto dei circuiti di videosorveglianza di Palazzo Alvaro. Tredici avvisi di garanzia sono stati notificati dalla Procura di Reggio Calabria ad altrettanti dipendenti della Città Metropolitana reggina, accusati di assenteismo dal posto di lavoro senza giustificazione né autorizzazione. (Il Reggino)

Ne parlano anche altri giornali

Si tratta di una donna di 27 anni di Campo Calabro che nei giorni scorsi era stata in Veneto. La 27enne é stata ricoverata in isolamento nell’ospedale di Reggio Calabria e sottoposta al test del coronavirus che ha dato esito negativo. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

Una donna di 26 anni proveniente da Codogno (una delle zone considerate più a rischio in Lombardia), è in questo momento sottoposta a tutti gli accertamenti del caso al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, seguendo il protocollo disposto a seguito dell'allarme Coronavirus. (CityNow)

Resterà in osservazione per 24 ore e il test sarà ripetuto. Risultato negativo il test effettuato sulla paziente di Campo Calabro al fine di accertare se fosse affetta o meno da Cronavirus. Resterà in osservazione per 24 ore e il test sarà ripetuto. (Il Reggino)

Il Campo Coni nel 2014 era andato incontro alla chiusura disposta dalla terna commissariale a seguito della perdita di agibilità, da qui la necessità di avviare un progetto di ristrutturazione e adeguamento. (CityNow)

Si tratta di una donna di 26 anni proveniente dal Veneto, da una delle zone del nord Italia più a rischio dopo i casi accertati. L’accertamento che il decesso della donna è stato dovuto al coronavirus è stato fatto dopo la sua morte. (LaC news24)

In questa frazione di Reggio Calabria, sulle pendici dell’Aspromonte, Demetrio Spanò è ancora attivo nella coltivazione dell’orto e dell’uliveto di famiglia. In particolare, sono stati numerosi quelli provenienti da Badolato e da Isca sullo Jonio (in provincia di Catanzaro) dove Demetrio Spanò ha prestato servizio dal 1950 al 1961. (Gazzetta del Sud)