Cedolare secca, quale aliquota si deve applicare. I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Cedolare secca, quale aliquota si deve applicare. I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
QuiFinanza ECONOMIA

La cedolare secca costituisce una delle soluzioni che possono essere adottate nel momento in cui si mettono a reddito gli immobili di proprietà. Anche quando vengono sottoscritti dei contratti di locazione breve si può optare per questo strumento, che permette di accedere ad una tassazione più vantaggiosa rispetto a quella ordinaria basata sull’IRPEF. La Legge di Bilancio 2024 ha, però, introdotto alcune importanti novità proprio per i contribuenti che optano per la cedolare secca per gli affitti brevi: la doppia aliquota (QuiFinanza)

Su altre fonti

dal 21 al 26 per cento, applicabile ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve stipulati da persone fisiche, in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta. (Fiscoetasse)

Il quesito rivolto da un contribuente alla Agenzia delle entrate, nello specifico, riguarda l‘applicabilità dell’aliquota di tassazione del 21% anziché del 26% per i contratti di locazione breve relativi alla stessa unità immobiliare affittata più volte nel corso del 2024. (Immobiliare.it)

Quale delle aliquote della cedolare secca dev'essere applicata nel caso di più contratti di affitto breve nel corso del 2024, relativi alla stessa abitazione? A chi affitta un immobile più volte nel corso del 2024, con un contratto di locazione breve e regime di cedolare secca, potrebbe sorgere il dubbio sulla corretta aliquota da applicare. (Informazione Fiscale)

Cedolare secca sugli affitti, sale l’imponibile a 20 miliardi

L’anno 2024 ha introdotto modifiche significative nel regime fiscale degli affitti brevi in Italia, influenzando notevolmente i proprietari di immobili che optano per la cedolare secca. Ultimo Aggiornamento: 22/04/2024 (Edilizia.com)

In questo caso, è garantita la possibilità di regolarizzare la propria posizione, sostenendo però una sanzione. (idealista.it/news)

Una flessione caratterizza invece le detrazioni per carichi di famiglia, questo perché dal 1° marzo 2022 sono state sostituite dall’assegno unico. Ciò non ha però impedito alle detrazioni totali di aumentare dell’8,2% ed arrivare così a quota 80 miliardi, di cui 21 mld per le spese di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica. (Italia Oggi)