Perché il petrolio non reagisce ai rischi geopolitici né alle sanzioni

Perché il petrolio non reagisce ai rischi geopolitici né alle sanzioni
Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Ascolta la versione audio dell'articolo 3' di lettura Il mercato del petrolio sembra aver messo da parte il rischio geopolitico, per concentrarsi su indizi di rallentamento della domanda e su segnali tecnici intelligibili soprattutto ai fondi algoritmici. Così le quotazioni del barile continuano a indebolirsi. La discesa è proseguita anche giovedì 18, nonostante il nuovo giro di vite sulle sanzioni contro il Venezuela, con cui gli Stati Uniti hanno interrotto la tregua che per sei mesi ha consentito al Paese di esportare greggio senza limitazioni. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

Vi proponiamo di seguito un approfondimento sui mercati tratto dal blog di Banca Generali. (Bluerating.com)

ROMA (Trentino)

Gli attacchi diretti dell'Iran contro Israele aumentano il rischio di una forte escalation del conflitto. (LA STAMPA Finanza)

Israele-Iran: le conseguenze economiche

Gli analisti avevano previsto un possibile choc sul mercato delle materie prime alimentari, per lo meno nell’immediato, ma non c’è stato. Persino il petrolio è rimasto stabile dopo l’attacco dell’Iran ad Israele (FIRSTonline)

"Sebbene gli eventi dello scorso fine settimana segnalino un significativo aumento del rischio geopolitico, la tesi centrale dello scenario di base di S&P rimane sostanzialmente invariata. (Finanza Repubblica)

Global Cities Il Programma Global Cities dell’ISPI promuove analisi e iniziative sul ruolo che le Global Cities esercitano a livello globale e regionale, sulla loro interazione con gli Stati e gli altri attori internazionali e su specifici obiettivi perseguiti anche mediante la loro azione in network (dalla lotta al climate change all’implementazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite). (ISPI)