Lagarde, politica monetaria ancora accomodante ma i governi investano

Corriere della Sera ECONOMIA

Lo sostiene il presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo a Francoforte a un convegno bancario sul futuro dell’area euro.

Questo a sua volta ha depresso la crescita globale ai livelli più bassi dalla crisi finanziaria».

La Bce proseguirà sulla strada della sua politica monetaria accomodante, ma non basta, occorre che i governi europei agiscano con più investimenti.

«La posizione politica accomodante della Bce - dice Lagarde - è stata un fattore chiave della domanda interna durante la ripresa e tale posizione resta in vigore. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

“Gli investimenti pubblici sono sotto i livelli pre-crisi”; è lì che bisogna concentrare gli sforzi. Anzitutto spingendo gli investimenti pubblici per riequilibrare le economie verso un orizzonte di minore dipendenza dalle altalene internazionali. (La Repubblica)

“Darò il via a una revisione strategica della politica monetaria”. In ogni caso, la politica monetaria non dovrebbe essere “the only game in town”, ovvero l’unico strumento a disposizione. (Finanzaonline.com)

23 nov 2019 ore 11:33. Il quotidiano racconta la prima uscita pubblica da presidente della Banca Centrale Europea di Christine Lagarde. Il Corriere evidenzia come gli investimenti pubblici siano rimasti sotto i livelli pre-crisi. (SoldiOnline.it)

"La politica monetaria accomodante della Bce è stata un fattore chiave della domanda interna durante la ripresa" e "come indicato nella guidance, continuerà a sostenere l'economia e rispondere ai rischi futuri in linea con il nostro mandato di stabilità dei prezzi". (Italia Oggi)

La politica monetaria espansiva non basta. Ciò avviene – ha spiegato – “perché la domanda interna è più legata ai servizi – che richiedono più lavoro – mentre la domanda esterna è più legata alla produzione, che richiede meno lavoro”. (Wall Street Italia)

Ultimo aggiornamento: 16:42. . , in un contesto caratterizzato da incertezza a livello globale. Il(380 miliardi dall'applicazione della direttiva sui servizi e 170 miliardi con il completamento del mercato unico digitale). (Il Messaggero)