Lo dico al Corriere - La destra antifascista e la destra reazionaria

Lo dico al Corriere - La destra antifascista e la destra reazionaria
Corriere della Sera INTERNO

Caro Aldo, ogni 25 aprile abbiamo il festival della retorica. Siamo l’unico Paese al mondo che festeggia una sconfitta. Checché se ne dica è stata una guerra civile e, pertanto, bisognerebbe ricordarla in quanto fa parte della nostra storia ma non festeggiarla. È comunque una festa che divide ed essendo il tempo il miglior medico solo non festeggiarla unirebbe finalmente tutti gli italiani. Gli alleati avrebbero comunque vinto come hanno vinto sulla Germania e il Giappone ma non vi sono state le vergognose scene di giubilo nell’accogliere comunque dei vincitori. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Nato il 24 agosto 1935 a Caporetto, è cresciuto in una famiglia modesta ma felice. (Ultime notizie dall'Italia e dal mondo)

È stato censurato un monologo per la festa della liberazione dello scrittore, giornalista e docente universitario Antonio... Come ogni anno, il 25 Aprile è un giorno divisivo. (Virgilio)

Soltanto questo dovrebbe far capire come l’antifascismo – sopratutto oggi che i protagonisti dei giorni di allora sono tutti scomparsi, mentre sporgono sempre più da oscure profondità i crapini dei loro nipoti, una dei quali a capo del Governo addirittura – sia attuale e indispensabile. (Contropiano)

Bisogna ancora ribadire che l’antifascismo dev’essere un valore universale

Alla fine la morale di questa storia l’ha detta Fiorello, a cui tocca pesare con ironia i fatti per quel che sono: «Questo è il record dei record: il monologo censurato più visto dei monologhi censurati. (Liberoquotidiano.it)

Gli italiani non si bevono la storiella del pericolo fascista. Elly Schlein e Giuseppe Conte, già finiti ai materassi dopo lo scandalo di Bari, hanno un’altra sconfitta su cui meditare. (Liberoquotidiano.it)

Di Giorgio Boratto Ogni volta molti politici italiani fanno fatica a proclamarsi antifascisti e invece dovrebbe essere più che naturale, vivendo in una società democratica e condividendo una Costituzione che nasce antifascista, dichiararsi tali. (Il Fatto Quotidiano)