Chi è Ralph Hamers, il ceo di Ubs che guida l'acquisizione di Credit Suisse
È un manager diverso dagli altri almeno nel modo di porsi., 56 anni, amministratore delegato di, è tra i pochi dirigenti del mondo della finanza a permettersi di comparire in pubblico senza cravatta . Quando la più grande banca svizzera lo scelse, nell’autunno del 2020, il suo modo di vestire non era però il principale motivo di perplessità. Hamers aveva lavorato per tutta la sua carriera in, una banca retail olandese conosciuta soprattutto per i suoi servizi online. (Forbes Italia)
Su altre fonti
L’agenzia di rating ha motivato la mossa affermando che la transazione con cui UBS rileverà Credit Suisse rappresenta “sfide finanziarie, culturali e di integrazione di franchising significative”. (Finanzaonline.com)
“Acquisizione vergognosa”, “scandalo storico”, “giornata disastrosa”: lunedì la stampa elvetica non ha mancato, in generale, di usare parole dure per descrivere l’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS. La fusione non sarà priva di conseguenze per la piazza finanziaria svizzera che, dopo troppi errori, subisce un duro colpo al suo orgoglio, dicono i giornali. (RSI.ch Informazione)
An IMF statement said about $333 million of the funding will be disbursed immediately and the approval will also open up financial support from other institutions. (LaPresse)
L’agenzia di rating ha motivato la mossa affermando che la transazione con cui UBS rileverà Credit Suisse rappresenta “sfide finanziarie, culturali e di integrazione di franchising significative”. (Finanza.com)
Il governo ha accettato di farsi carico di eventuali perdite fino a 10 miliardi di franchi (10 miliardi di euro). Inoltre le due banche potrebbero beneficiare di circa 250 miliardi di franchi svizzeri da parte della banca centrale, ossia un terzo del prodotto interno lordo del paese (Il Fatto Quotidiano)
“… I place myself at the disposal of the leadership of the (ruling party) to support this crusade that the President @NicolasMaduro has undertaken against the anti-values that we are obliged to fight, even with our lives,” El Aissami wrote. (LaPresse)
