Superbonus, indagini nella Marca: la Finanza a caccia degli intermediari

La Tribuna di Treviso INTERNO

A Treviso la guardia di finanza ha bussato alla porta di un ufficio in centro storico, che fungeva da sede locale del consorzio.

Solo da parte dello studio Bruschi sono partite un centinaio di denunce, da parte di assistiti perlopiù trevigiani, oltre ad alcuni padovani, bellunesi e friulani.

La Guardia di Finanza in questi giorni si sta concentrando sulle aziende di Marca che hanno agito insieme o per conto del Consorzio Sgai. (La Tribuna di Treviso)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E per questi lavori – eseguiti solo sulla carta – emettevano fatture ai committenti che però quest’ultimi hanno scoperto solo dopo i controlli dei finanzieri. Ma i rapporti tra il Consorzio e il committente cessavano subito dopo gli adempimenti burocratici. (Eco della Locride)

Questi crediti che si sospetta fossero fittizi, per 109 milioni, risulta siano stati poi ceduti dal Consorzio, ottenendo la monetizzazione, per un importo di oltre 83 milioni di euro Il Consorzio, infine, sta effettuando nuove verifiche su tutti i progetti». (Il Cittadino)

L’opzione di sconto o cessione deve essere anche comunicata all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo dell’anno successivo al sostenimento della spesa Quest’ultima recupera il corrispettivo nella forma del credito d’imposta da poter utilizzare in compensazione oppure da poter cedere a terzi (inclusi istituti di credito e finanziari). (InvestireOggi.it)

Le indagini iniziate quando i finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore hanno notato, e seguito fino a Nocera Superiore (Salerno), una donna di 37enne che caricava in auto pacchi sospetti. I due sono stati denunciati per ricettazione e detenzione di medicinali dopanti (LaPresse)

Di più, ora, non posso dire». Il servizio integrale con Varesenews, cliccare qui In totale sono state eseguite attività di perquisizione e sequestro presso le residenze di 21 persone fisiche, le sedi di 3 enti/società nonché sequestri preventivi di crediti presso 16 soggetti (istituti finanziari, società e persone fisiche). (LegnanoNews.com)

Tale meccanismo ha permesso agli indagati di abbattere il reddito imponibile in capo ad una società e, contestualmente, di drenare le risorse finanziarie, giacenti sui conti correnti, provocando il dissesto della stessa impresa. (LaPresse)