PLATINUM dell'1/12/2021

Teleborsa ECONOMIA

Per la prossima seduta potremmo assistere ad un nuovo spunto ribassista con target stimato verosimilmente a 890.

Le indicazioni non costituiscono invito al trading.

(A cura dell'Ufficio Studi Teleborsa)

(Teleborsa) - Chiusura dell'1 dicembre. Seduta debole per il metallo bianco-argenteo, con chiusura in calo a 932.

Lo status tecnico del platino mostra segnali di peggioramento con area di supporto fissata a 911, mentre al rialzo l'area di resistenza è individuata a 974. (Teleborsa)

La notizia riportata su altre testate

Analizzando lo scenario dell'Euro contro Yen giapponese si evidenzia un ampliamento della fase ribassista al test del supporto 127,152. (Teleborsa) - Chiusura dell'1 dicembre. Giornata pressoché debole per il cambio Euro / Yen, che ha terminato in calo a 127,675. (Teleborsa)

Rischio, questo, del quale sono consapevoli in prima persona i consumatori che si spingono a calcolare le conseguenze dell’inflazione per i portafogli delle famiglie. L’inflazione «di fondo», al netto degli energetici e degli alimentari freschi,e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1% di ottobre a +1,4%. (codacons.it)

Boom dell’inflazione: gli altri rincari. Rispetto al boom dell’inflazione vanno invece con controtendenza questi prezzi:. servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7%) (L'Occhio)

L’inflazione dell’Eurozona a novembre è salita al 4,9% sotto accusa da più parti i prezzi dell’energia che hanno registrato l’incremento più alto (+27,4%). L’inflazione fatica ad essere sotto controllo e novembre verrà ricordato come un “mese nero” di un anno ancor più nero come la pece in molti settori, soprattutto nei settori dell’approvvigionamento e in quello energetico. (Nicola Porro)

Il rischio concreto, quindi, è un crollo dei consumi di Natale che il Governo deve assolutamente evitare, adottando provvedimenti urgenti per frenare l’escalation dei prezzi, a partire dal taglio di Iva e accise sui carburanti” – conclude Truzzi Una corsa di prezzi e tariffe che non solo impoverisce le famiglie, ma avrà ripercussioni per l’intera economia nazionale: a fronte di una inflazione in salita i consumatori ridurranno inevitabilmente la spesa. (Consumerismo)

L’Italia, comunque, incassa una buona notizia: l’Istat fa sapere che la variazione mensile (+2,6%) rende molto probabile che il Pil del 2021 salirà del 6%. LE MOSSE DI FED E BCE. Un aumento così forte dei prezzi interroga le banche centrali sulle mosse future. (Quotidiano del Sud)