Vendita auto: l’Italia in lockdown fa peggio della Cina, -86%

Motor1 Italia ECONOMIA

L'impegno delle case auto. Se da un lato si chiede sostegno al Governo, dall'altro un ruolo essenziale in questa crisi è chiaramente giocato dalle case auto.

Concessionarie chiuse e fabbriche che non producono più auto, ma dispositivi medici.

L'Acea stima che in Italia il lockdown farà perdere il lavoro a 70 mila persone impiegate nel settore auto (su un totale di circa 250 mila addetti).

La lotta al Coronavirus si è abbattuta così sul settore auto e, se ad aprile le immatricolazioni sono scese dell'8,8%, a marzo è facile prevedere che la discesa sarà più drastica. (Motor1 Italia)

La notizia riportata su altri giornali

“La drammatica caduta delle vendite di auto in marzo è interamente dovuta all’emergenza coronavirus – argomenta CSP – e al conseguente blocco della stragrande maggioranza delle attività produttive”. In marzo le immatricolazioni di autovetture in Italia hanno subito un calo dell’85,4%, attestandosi a quota 28.326 unità. (Finanzaonline.com)

Mercato auto Italia, LE STIME DI FEDERAUTO — Il dato fortemente negativo registrato a marzo non sarà un caso isolato dal momento che non c’è una data sulla possibile, seppur graduale, riapertura delle attività produttive ed economiche in Italia. (La Gazzetta dello Sport)

Per i veicoli industriali invece si chiede un forte aiuto per incentivi all'acquisto di nuovi veicoli (con un fondo triennale di 450 milioni) al di sopra delle 3,5 tonnellate e una proroga dei tempi del super ammortamento. (la Repubblica)

La drammatica caduta delle vendite di auto in marzo è interamente dovuta all’emergenza coronavirus e al conseguente blocco della stragrande maggioranza delle attività produttive. (Car Carrozzeria)

Tutto questo è molto preoccupante per la tenuta del sistema occupazionale delle concessionarie: nel 2007-2019, di fronte ad un calo del 23,2%, persero il lavoro circa 30.000 addetti. Concretamente c’è da aspettarsi che fra marzo ed aprile il mercato auto possa perdere 350.000 pezzi ed un possibile calo del 60% su base annua ove dovessero permanere i provvedimenti attualmente in vigore. (Finanzaonline.com)

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