Case green: il mondo non si accorgerà dei nostri sacrifici, le nostre tasche sì

Case green: il mondo non si accorgerà dei nostri sacrifici, le nostre tasche sì
Liberoquotidiano.it INTERNO

Sandro Iacometti 23 aprile 2024 Sbagliando, evidentemente, non s’impara. Mentre l’Italia sta faticosamente cercando di arrampicarsi su per il buco nero creato dal Superbonus, che a detta di Istat, Bankitalia, Upb e chi più ne ha più ne metta, azzopperà i nostri conti pubblici per gli anni a venire, provocando ammanchi di cassa, debito pubblico e, di conseguenza, meno risorse a disposizione dei contribuenti, c’è ancora chi, in Europa ma anche nel nostro Paese, ritiene fondamentale infilarsi in un altro tunnel oscuro per abbattere le emissioni di CO2 delle abitazioni del Vecchio continente con delle belle ristrutturazioni finalizzate all’efficientamento energetico. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altri media

"La ristrutturazione degli edifici in Europa ha un divario di investimento di 275 miliardi di euro ogni anno: senza un finanziamento adeguato rischiamo di mettere a repentaglio gli obiettivi del 2030 e il nostro percorso verso la neutralità climatica entro il 2050". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Per le case green si prospetta un calendario lungo trent’anni, dal 2020 al 2050. Che coinvolgerà l’energia solare, le fonti fossili, il building automation, i sistemi di controllo dell’illuminazione e, ovviamente, la riqualificazione di immobili residenziali e non residenziali. (Energia Oltre)

L'evento è condotto dal presidente Paolo Crisafi e l'obiettivo è promuovere la collaborazione tra pubblico e privato con un approccio integrato tra tre pilastri fondamentali dell'economia: l'immobiliare, le infrastrutture e i trasporti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Case green, superbonus e Ponte sullo Stretto: cosa c’è sui giornali di oggi

Può essere liberamente linkata solo la home-page del Sito e della circostanza deve essere reso edotto il Titolare del Sito mediante l'invio di una mail all'indirizzo [email protected] o assistenzatecnica@class. (Milano Finanza)

Altrimenti, il rischio è quello di mancare completamente gli obiettivi di efficienza energetica fissati da Bruxelles per il 2030, sulla strada dell’agognata neutralità climatica da raggiungere entro la metà del secolo. (EuNews)

Qualche primo adempimento è previsto già nel 2024: gli edifici non residenziali dovranno dotarsi di sistemi di automazione e controllo per impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione con una potenza nominale utile superiore a 290 kW. (24+)