Roma: sassi e petardi al 25 Aprile, sputi su una ragazza con la kefiah. La Comunità ebraica: «Noi umiliati e aggrediti»

Roma: sassi e petardi al 25 Aprile, sputi su una ragazza con la kefiah. La Comunità ebraica: «Noi umiliati e aggrediti»
Corriere Roma INTERNO

C’è stato un momento in cui durante le celebrazioni del 25 Aprile a Porta San Paolo i giovani della Comunità ebraica e quelli dei movimenti pro Palestina erano divisi da soli 15 metri e da un paio di blindati della polizia vicino al palco dell’Anpi. Grida, insulti, rabbia. «Terroristi!» da una parte, «assassini!» dall’altra. E poi pesanti offese alle ragazze che al megafono scandivano slogan a favore di Gaza e dell’antisionismo, cori contro Israele e la Brigata ebraica: «Via i fascisti». (Corriere Roma)

Ne parlano anche altre fonti

Chi erano i soldati delle Brigate ebraiche? Scopriamolo attraverso l'articolo "Le stellette di David" di Gianremo Armeni, tratto dagli archivi di Focus Storia. (Focus)

Col secondo posto garantito una settimana fa grazie al punto conquistato al Vanni Sanna con il Cesena, la Torres si appresta ad affrontare l’ultimo impegno stagionale della stagione regolare sul campo del Pineto. (SARdies.it)

Esultano per aver tenuto lontani gli esponenti legittimi del 25 aprile, per aver silenziato i monologhi autorizzati dal palco e invocano la lotta delle nuove generazioni di "italiani e di seconda-terza generazione" (ilGiornale.it)

«I maranza che hanno attaccato la Brigata ebraica sono bombe a orologeria»

Reggevamo uno striscione di Sinistra per Israele che diceva “Due popoli, due Stati” che è stato tagliato in più punti. La presenterà la deputata dem Lia Quartapelle: «Ero nello spezzone del corteo assaltato. (La Repubblica)

Leonardo Sciascia, intellettuale a cui, se fosse in vita, Antonio Scurati non potrebbe nemmeno lustrare le scarpe, 45 anni fa scrisse che «il più bell’esemplare di fascista in cui ci si possa imbattere oggi è quello del sedicente antifascista, unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è». (Panorama)

Non è stata una ragazzata né un episodio irrilevante: quei ragazzi volevano fare male agli ebrei. A due passi dalle camionette e davanti alle telecamere. (Tempi.it)