Anniversario liberazione, gli eventi in programma di 'Lamezia antifascista' per il 25 aprile

Anniversario liberazione, gli eventi in programma di 'Lamezia antifascista' per il 25 aprile
Il Lametino INTERNO

Lamezia Terme – “Il 25 aprile non è solo l'anniversario della Liberazione dell'Italia da parte delle formazioni partigiane, ma anche l'occasione per considerare più attentamente quella carta costituzionale che rappresenta la principale eredità della resistenza e la base fondativa di un paese che si era liberato dalla dittatura e dalla guerra. L’opera sistematica di rimozione e manipolazione della storia di questo Paese avvenuta negli ultimi trent’anni non tende solo a colpire l’importanza del 25 aprile e l’apporto delle formazioni partigiane alla liberazione dell’Italia dal Nazifascismo ma è stata utilizzata e viene utilizzata per colpire in maniera meticolosa quella carta costituzionale che rappresenta la principale eredità della resistenza. (Il Lametino)

Su altri media

Come ogni anno, il 25 Aprile è un giorno divisivo. Ci risiamo. (Virgilio)

Di Giorgio Boratto Ogni volta molti politici italiani fanno fatica a proclamarsi antifascisti e invece dovrebbe essere più che naturale, vivendo in una società democratica e condividendo una Costituzione che nasce antifascista, dichiararsi tali. (Il Fatto Quotidiano)

Gli italiani non si bevono la storiella del pericolo fascista. La batosta rimediata dal campo largo in Basilicata è un’altra radiosa giornata per la sinistra. (Liberoquotidiano.it)

Il 25 Aprile è il Natale laico dei partigiani da cachet: festa perfetta per fare incassi

Soltanto questo dovrebbe far capire come l’antifascismo – sopratutto oggi che i protagonisti dei giorni di allora sono tutti scomparsi, mentre sporgono sempre più da oscure profondità i crapini dei loro nipoti, una dei quali a capo del Governo addirittura – sia attuale e indispensabile. (Contropiano)

Nato il 24 agosto 1935 a Caporetto, è cresciuto in una famiglia modesta ma felice. (Ultime notizie dall'Italia e dal mondo)

Alla fine la morale di questa storia l’ha detta Fiorello, a cui tocca pesare con ironia i fatti per quel che sono: «Questo è il record dei record: il monologo censurato più visto dei monologhi censurati. (Liberoquotidiano.it)