Autostrade, spettro fallimento: l’allarme degli azionisti esteri

Il Messaggero ECONOMIA

La revoca significa un fallimento da 20 miliardi per il gruppo privato, tra debiti impossibili da ripagare, migliaia di dipendenti senza lavoro e futuri investimenti azzerati.

Atlantia ha convocato per oggi un consiglio di amministrazione straordinario in contemporanea con la riunione del Consiglio dei Ministri.

Anche se in serata è spuntata l’ipotesi di un commissariamento di Autostrade per superare l’impasse e, probabilmente, prendere altro tempo. (Il Messaggero)

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A partire dal premier, che però generosamente a fine partita distribuisce i frutti della vittoria, come ogni leader che si rispetti: “Ha vinto lo Stato, hanno vinto i cittadini”. Ha vinto il capo politico reggente Vito Crimi: “Quel che andava fatto è stato fatto”. (L'HuffPost)

Spunta intanto una nuova ipotesi: quella di un commissario, per evitare il default di Autostrade e la perdita di posti di lavoro. Segno che sulla revoca della concessione si gioca più che il solo dossier Autostrade. (Il Riformista)

€ 400.000,00 i.v. Editoriale Libero S.r.l. - Sede Legale: Viale Luigi Majno 42, 20129 Milano - Registro Imprese di Milano Monza Brianza Lodi: C.F. (Liberoquotidiano.it)

Autostrade Italia è posseduta all’88% da Atlantia Spa, società nata nel 2002 che opera nel settore delle infrastrutture autostradale ed aeroportuali. Complessivamente, dunque, sono 50 i milioni di euro investiti: il titolo Atlantia rappresenta il secondo investimento nelle partecipazioni quotate, pari al 26% del totale. (TargatoCn.it)

[Rassegna stampa] Giornate decisive per la questione legata alla revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia. Ma soprattutto rappresenta anche una frenata rispetto all’ipotesi della revoca, che negli ultimi giorni sembrava invece la più probabile, almeno nelle dichiarazioni ufficiali. (FormulaPassion.it)

Ovvero che “è tuttavia nostro dovere difendere le due aziende, Aspi ed Atlantia, ed i loro dipendenti, finanziatori ed azionisti. Conte: “Inaccettabile assenza Manleva” – Ma pure il faccia a faccia tra Conte, De Micheli e Gualtieri viene definito “teso” da fonti interne alla maggioranza. (Il Fatto Quotidiano)