Huawei non lascerà l’Italia e contrattacca gli Stati Uniti

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La nuova dichiarazione di De Vecchis arriva proprio lo stesso giorno in cui il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha iniziato una visita di due giorni in Italia e questa per tanti non è una coincidenza.

Non abbiamo alcuna intenzione di lasciare l’Italia. E chi teme che Huawei possa decidere di lasciare l’Italia, può stare tranquillo: De Vecchis, infatti, ha reso noto che il colosso cinese non ha tale intenzione ed anzi sta valutando di lanciare nuovi prodotti, come nel campo energetico. (TuttoAndroid.net)

Ne parlano anche altri giornali

Si ritorna ai processori Snapdragon? Il 5G di Huawei è troppo pericoloso. Infatti secondo il sottosegretario americano Keith Krach “Huawei è un venditore non sicuro e ad alto rischio“, e sarebbe più prudente volgere il proprio sguardo a compagnie come Nokia o Ericsson per quanto riguarda il 5G. (TuttoAndroid.net)

Questa minoranza cinese infatti è stata tristemente deportata nei campi di rieducazione Le accuse dell’amministrazione americana che taccia l’azienda di essere una costola del governo cinese, sembrano aver fatto breccia in più di uno stato europeo. (Tecnoandroid)

CONTINUARE A ESSERE LEADER DI MERCATO. Il presidente di Huawei Italia, De Vecchis, ha poi continuato: “Noi siamo diventati leader di mercato e vogliamo continuare a essere trend setter”. LA QUESTIONE SICUREZZA. (Yahoo Finanza)

E qui un contributo significativo «proviene dai risultati di vendita conseguiti dai nuovi progetti di Wind Tre». Nel dettaglio, la branch tricolore di Huawei ha realizzato utili saliti fra 2018 e 2019 da 25,1 a 30,2 milioni, ma a fronte di ricavi per 1,31 miliardi scesi del 17% (266 milioni in meno), con -22% nella voce “ricavi per la vendita di beni” (1,099 miliardi di euro). (Il Sole 24 ORE)

Ecco le parole del Presidente di Huawei Italia Luigi De Vecchis in merito alla trasparenza. Questo sembra essere l'asso nella manica ideato da Huawei per provare agli USA, ancora una volta, che non sono presenti minacce alla sicurezza dei dati personali nei suoi meccanismi. (GizChina.it )

L’«immatura» tecnologia 5G cinese rischia di diventare un investimento fallito: a dirlo non è una persona qualunque, ma l’ex ministro cinese delle Finanze Lou Jiwei. L’ex ministro ha analizzato che sarebbe impossibile alterare le catene di approvvigionamento per conformarsi alla teoria della circolazione di Xi e che è improbabile che la Cina «abbia successo nell’ottenere vantaggi tecnologici». (epochtimes.it)