USA: l'immobiliare si prepara al Coronavirus

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Contemporaneamente, l’offerta nei 53 mercati analizzati è precipitata del 15,8%, segnando il quarto mese consecutivo in diminuzione caratterizzato da percentuali a due cifre anno su anno.

Basato sugli immobili venduti a febbraio 2020, l’andamento di vendita media mensile è diminuito a 2.8 se paragonato ai 3.2 di gennaio 2020 e ai 4.1 di febbraio 2019.

A febbraio 2020, delle 53 aree analizzate, quattro città hanno registrato una media maggiore di 6 mesi, tipicamente considerato mercato del compratore. (Monitorimmobiliare.it)

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La conclusione è dunque che solo una risposta di “sistema” può consentire al mercato immobiliare di superare questo nuovo e devastante shock. Le stime pre virus indicavano per il 2020 un rialzo dello 0,3%, le nuove previsioni indicano una flessione compresa nell’intervallo tra -1% e -3%. (Tiscali.it)

Molti già lo fanno, soprattutto negli affitti, la vera sfida sarà estendere queste opportunità anche al mercato delle compravendite. Chi sarà in grado di sfruttare questo enorme potenziale, riuscirà ad uscire prima dalla crisi, grazie a nuove opportunità. (Gazzetta di Firenze)

In realtà il fenomeno ha colpito il settore già da qualche settimana, ma adesso ci si interroga soprattutto su quali saranno gli effetti temporanei e più duraturi sul mercato globale ed italiano. “Ci vorrà del tempo per valutare l’impatto del virus sull’economia immobiliare - spiega Fabiano Testa, consulente immobiliare internazionale. (Agipress)

Il mercato immobiliare sia affittuario che di vendita aveva già subito un rilevante calo, calcolato sulla base del volume di affari annui; questo è accaduto nel 2019, in molte città. (Ascoli News)

La crisi sanitaria delle ultime settimane, insomma, va a colpire un paese già debole finanziariamente. Ecco alcuni scenari possibili secondo la società di analisi bolognese Nomisma (sono tutti più o meno negativi). (Termometro Politico)

Io ritengo che se usciamo presto, grazie ai cittadini responsabili che restano a casa, sarà come in Cina, che si stanno riprendendo bene. Pertanto a fine emergenza non sappiamo se le banche saranno allo stress oppure riprenderanno come prima. (La Stampa)