Autostrade, da Cdp e soci nuova offerta per l’88% di Aspi, ma non alzano il prezzo

Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Martedì il cda di Aspi ha analizzato la lettera e “valutato di proseguire con le interlocuzioni a livello tecnico con il Ministero“.

Per gestire l’operazione verrebbe creata una società ad hoc: il 40% sarebbe in mano a Cdp, il 30% a Macquaire e un altro 30% a Blackstone.

Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha riformulato la sua offerta ad Atlantia per rilevare l’88% di Aspi ma ha confermato la forchetta di prezzo già indicata in precedenza, che valorizzava tutta la società fino a 9,5 miliardi di euro. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Inoltre, il PEF risulta “indispensabile” e rappresenta “condizione essenziale” di efficacia per la proposta di scissione. “La definizione del Piano economico finanziario – sottolinea – costituisce presupposto fondamentale per la conclusione dell’Accordo Transattivo tra il MIT ed ASPI e quindi per l’eventuale definizione concordata della procedura di presunto grave inadempimento. (QuiFinanza)

Per ora: se nel frattempo, entro il 30 novembre, Cdp migliorasse la sua offerta, se ne riparlerebbe. La stessa Cdp ha tutto l’interesse che venga chiuso il Pef per dare una valutazione compiuta di Aspi. (La Stampa)

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna di Repubblica, infatti, la holding controllata dalla famiglia Benetton avrebbe rifiutato anche la seconda offerta avanzata dalla cordata capitanata da Cassa Depositi e Prestiti e alcuni fondi esteri, giudicandola esattamente come la prima non conforme e non idonea. (FormulaPassion.it)

Atlantia respinge la proposta CDP: i motivi. La honding dei Benetton non ha ritenuto idonea la proposta di acquisizione lanciata da CDP Equity. (Money.it)

Soprattutto perchè il governo italiano sta cercando di eludere il risarcimento degli operatori autostradali, previsto dal contratto in caso di eventuale revoca della concessione. Sul caso Aspi il Governo italiano viola la normativa europea. (il Corriere delle Alpi)

Il consorzio potrà presentare una nuova offerta entro la fine di novembre. Dopo il no all’offerta preliminare di qualche giorno fa, gli azionisti della holding della famiglia Benetton hanno reputato nuovamente non conforme e non idonea la nuova offerta dettagliata presentata dal trio. (Finanzaonline.com)