Bankitalia: quasi un milione di occupati in meno nel 2020

Corriere della Sera INTERNO

Qui il meno 10% stimato da Bankitalia significa almeno 2 milioni di Ula in meno.

Ancora più drammatico il calo delle Ula, unità di lavoro equivalenti, cioè il numero di occupati ipotizzando che ciascuno lavori a tempo pieno.

Ora la Banca d’Italia afferma che il conto potrebbe avvicinarsi pericolosamente a un milione di posti di lavoro in meno.

Considerando che gli occupati regolari in Italia nel 2019 erano 23 milioni 360 mila, significa una diminuzione di 887.680 persone al lavoro. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Ma il governatore di Bankitalia Ignazio Visco lancia un forte messaggio di speranza: insieme ce la faremo, con scelte mature e consapevoli. "Anche a seguito degli elevati livelli di debito pubblico e privato - spiega ancora Visco - potrebbe avviare un pericoloso avvitamento tra il declino dei prezzi e quello della domanda aggregata". (Today)

Gli ultimi dati disponibili indicano che a meta’ di questo mese le banche avevano ricevuto complessivamente quasi 2,4 milioni di richieste, per un totale di poco meno di 250 miliardi; di questi, l’84 per cento e’ stato accolto e il 2 per cento e’ stato respinto, mentre la quota rimanente e’ in corso di esame”. (Startmag Web magazine)

E in BdI lo sanno benissimo che con questi numeri si finisce nell'abisso. di Giuseppe MasalaIl Governatore Visco dichiara oggi che il Pil del 2020 sarà probabilmente al -13%. (L'AntiDiplomatico)

In sala stavolta ci potranno essere soltanto una quarantina di invitati che rappresentano il mondo delle istituzioni, dell'accademia, delle imprese, banche e media, e che potranno seguire l'evento dal vivo. (La Stampa)

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"In particolare quelli rivolti all’innovazione nelle attività produttive e al miglioramento dell’ambiente, investimenti che vanno sempre più tra loro integrati. Il governatore tuttavia giudica "l'assunzione di nuovi ricercatori, prevista nei più recenti provvedimenti, una significativa discontinuità rispetto alle tendenze del passato". (La Repubblica)