Autostrade, Atlantia rifiuta anche la seconda offerta di Cdp

FormulaPassion.it ECONOMIA

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna di Repubblica, infatti, la holding controllata dalla famiglia Benetton avrebbe rifiutato anche la seconda offerta avanzata dalla cordata capitanata da Cassa Depositi e Prestiti e alcuni fondi esteri, giudicandola esattamente come la prima non conforme e non idonea.

In comune accordo con i soci di cordata, Cdp aveva deciso di avanzare una nuova offerta senza rialzare il prezzo di acquisto di Autostrade per l’Italia, che al momento rappresenta il vero nodo che non permette di chiudere le trattative: tra la richiesta di Atlantia e l’offerta di Cdp balla un miliardo di euro o poco più. (FormulaPassion.it)

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Inoltre, il PEF risulta “indispensabile” e rappresenta “condizione essenziale” di efficacia per la proposta di scissione. il CdA di Atlantia ha quindi deciso di concedere più tempo agli azionisti e riconvocare l’assemblea entro il 15 gennaio 2021. (QuiFinanza)

Atlantia respinge la proposta CDP: i motivi. L’attesa giornata di ieri, mercoledì 28 ottobre, con il CdA Atlantia riunito per valutare l’offerta ufficiale di Cassa Depositi e Prestiti non è stata decisiva. (Money.it)

Martedì il cda di Aspi ha analizzato la lettera e “valutato di proseguire con le interlocuzioni a livello tecnico con il Ministero“. Per gestire l’operazione verrebbe creata una società ad hoc: il 40% sarebbe in mano a Cdp, il 30% a Macquaire e un altro 30% a Blackstone. (Il Fatto Quotidiano)

Autostrade, Atlantia: prezzo CdP non giusto (per la seconda volta). Detto in parole povere, il prezzo non è giusto, per l’ennesima volta. Il consorzio potrà presentare una nuova offerta entro la fine di novembre. (Finanzaonline.com)

Sono stati in tal modo rimessi in discussione elementi sostanziali che si aveva ragione di ritenere già definiti nel testo degli accordi a lungo negoziati da Aspi con i ministeri competenti. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Seconda offerta per rilevare la rete autostradale: confermata la forchetta di prezzo indicata in precedenza, che valorizzava tutta la società fino a 9,5 miliardi. Per gestire l’operazione verrebbe creata una società ad hoc: il 40% sarebbe in mano a Cdp, il 30% a Macquaire e un altro 30% a Blackstone. (Il Fatto Quotidiano)