Germania, fondi da Cina e Russia: indagato il capolista alle Europee del partito di estrema destra Afd

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Gli inquirenti della Procura di Dresda hanno aperto due indagini preliminari su Maximilian Krah, capolista del partito di estrema destra tedesca Alternative für Deutschland (Afd), con il sospetto di finanziamenti dalla Russia e dalla Cina. L’annuncio arriva a pochi giorni dall’arresto il 22 aprile scorso di uno dei suoi assistenti, Jian Guo, accusato di essere un agente segreto al servizio di Pechino (Open)

Se ne è parlato anche su altre testate

Arrivato nel capoluogo della Sassonia da studente nel 2002, il signor Guo è diventato cittadino tedesco, gestisce anche una società di consulenza per la comunicazione interculturale tra Germania e Cina (ilGiornale.it)

Adesso però viene fuori che la Procura di Dresda ha avviato due indagini preliminari, per sospetti di finanziamenti russi e cinesi, proprio nei confronti di Krah. (Il Fatto Quotidiano)

L’arresto di Jian Guo, cittadino tedesco ma soprattutto assistente di Maximilian Krah, principale candidato alle Europee dell'estrema destra tedesca AfD - con la stessa accusa, spionaggio al soldo della Cina - diventa oggi "un attacco dall'interno alla democrazia europea", nelle dichiarazioni della ministra dell'Interno Nancy Faeser. (L'HuffPost)

La spia cinese, i soldi dal Cremlino: l'ultradestra tedesca «azzoppata» dalle dittature

Spionaggio cinese in Germania. Jian Guo, tedesco di origini cinesi, lavora al fianco di Maximilian Krah, capolista alle elezioni di giugno per il partito Alternative für Deutschland. (Il Sole 24 ORE)

Ma come funziona questo spionaggio "non ufficiale"? A partire da una norma del 2017, che ha stabilito l'obbligo, per tutti i cittadini cinesi che vivono all'estero, di cooperare fornendo informazioni al proprio Paese. (upday IT)

Può mai un eurodeputato non sapere chi è e cosa fa il suo assistente? Maximilian Krah, dice, non lo sapeva, e di certo non poteva immaginare che l’uomo che lo portava in Cina a spese di aziende cinesi, o a incontrare gli emissari del «Dipartimento internazionale del partito comunista» (nonostante gli alert dei servizi tedeschi), fosse in realtà un agente in servizio attivo della Repubblica popolare. (Corriere della Sera)