Rinvio per gli over 80 e niente priorità per i prof: l’effetto dei tagli ai vaccini di Pfizer e AstraZeneca, che allontanano l’immunità

Open ECONOMIA

Il rischio concreto, al momento, è che tutto slitti di almeno tre o quattro mesi.

In attesa di AstraZeneca, entro gennaio l’Italia dovrebbe ricevere quasi 2 milioni di dosi da Pfizer e Moderna.

I tagli alle forniture di vaccini anti-Covid da parte di Pfizer e AstraZeneca costringono l’Italia a riscrivere il calendario delle somministrazioni.

Tutto fermo anche per gli over 60. Alla luce di questi numeri, uno slittamento delle vaccinazioni è inevitabile. (Open)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Le prime dosi di Astrazeneca, se il vaccino avrà il via libera dell'Ema, arriveranno il 15 febbraio, poi ancora il 28 e il 15 marzo. In base al piano iniziale, nel primo trimestre del 2021 sarebbero dovute arrivare in Italia 28 milioni e 269mila dosi. (Rai News)

Astrazeneca Italia conferma il ridimensionamento: "Inaccettabile". Conte aggiunge ancora: "Il ministro Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato con urgenza i vertici di Astrazeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacità produttiva. (BolognaToday)

Se invece i tagli andassero avanti per un periodo di tempo prolungato sarebbe un problema decisamente difficile da risolvere. Ma dal punto di vista pratico cosa comporta questo ritardo nella consegna delle dosi? (News Mondo)

"AstraZeneca - fa sapere Riccardi, - ha effettivamente annunciato i ritardi nelle consegne, ma resta da capire come si materializzeranno. Ancora ritardi nella consegna dei vaccini. (UdineToday)

Johnson&Johnson invece ha già iniziato a testare il vaccino sugli adolescenti, nello specifico sui ragazzi dai 12 ai 17 anni, ci si prepara alla fase 2. Il candidato vaccino Sanofi/Gsk per ora è testato solo sui maggiorenni, ma una volta raggiunta la fase 3 inizierà l’analisi sui ragazzi anche l’azienda francese. (QuiFinanza)

Di somministrazioni ieri in Toscana ce ne sono state comunque quasi 4000, quindi orientativamente circa 400 in provincia: ma di queste solo 619 prime dosi. Mentre ai volontari sarà lasciata la possibilità di scegliere quanti turni settimanali se la sentono di coprire. (LA NAZIONE)