Riapertura del caso Weinstein: la Corte d'Appello di New York annulla la condanna

Il verdetto della Corte d'Appello

Quattro anni dopo la sua condanna per stupro, che ha segnato una vittoria significativa per il movimento #MeToo, la sentenza contro Harvey Weinstein è stata annullata. La decisione è stata presa dalla Corte d'Appello di New York con una maggioranza di 4 a 3. Nel verdetto di 77 pagine, la maggioranza dei giudici ha stabilito che il processo di Weinstein, presieduto dal giudice James M., non sarebbe stato equo.

Reazioni alla decisione

L'annullamento della condanna a 23 anni per Weinstein ha scatenato un'ondata di dissenso e rabbia nel web. Tra le voci più forti, quella dell'attrice e attivista Ashley Judd, una delle donne che ha pubblicamente accusato Weinstein di violenze e abusi. Judd ha definito l'annullamento un "atto di tradimento istituzionale".

Il vizio di forma

La Corte d'Appello di New York ha annullato la sentenza di condanna del 2020 contro Weinstein per aver stuprato tre donne. Secondo i giudici, il processo ha presentato un vizio di forma perché sono state ammesse le testimonianze di varie donne che accusavano Weinstein di molestie, anche se i loro casi non erano l'oggetto del procedimento. "Sapevamo che Harvey Weinstein non ha avuto un processo equo", ha commentato Arthur Aidala, uno degli avvocati di Weinstein.

Prossimi passi

Nonostante l'annullamento della condanna, Weinstein rimane un personaggio controverso. Le vittime e i sostenitori del movimento #MeToo continuano a chiedere giustizia. Il futuro del caso Weinstein rimane incerto, ma la decisione della Corte d'Appello ha sicuramente riaperto un capitolo doloroso nella storia di Hollywood.

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