Instabilità politica in Croazia: un problema che tocca Bruxelles, Kiev e Mosca

Le recenti elezioni in Croazia hanno portato alla luce una situazione di instabilità e incertezza post-elettorale. Nonostante tutti i partiti sembrino aver rivendicato la vittoria, la realtà è che nessuno ha ottenuto una maggioranza chiara. Questa situazione di instabilità potrebbe avere ripercussioni non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale, coinvolgendo Bruxelles, Kiev e Mosca.

Il risultato delle elezioni

I conservatori dell'Unione Democratica Croata (HDZ), attualmente al governo, hanno ottenuto il miglior risultato sulla carta. Tuttavia, hanno perso seggi nel futuro parlamento croato, il Sabor, e quindi non hanno la possibilità di formare una maggioranza da soli. Nonostante l'HDZ sia rimasto il primo partito croato anche dopo le elezioni parlamentari di mercoledì 17 aprile, i 61 seggi ottenuti non sono sufficienti per formare rapidamente un governo.

Il ruolo degli altri partiti

Si prevede che l'HDZ avvierà presto negoziati con altri partiti. Tra questi, il Movimento Patriottico (Domovinski pokret -Dp), che ha conquistato 14 seggi, potrebbe svolgere un ruolo chiave. Tuttavia, la formazione di un nuovo governo rimane un compito difficile.

Le sfide future

Le elezioni del 17 aprile non hanno dato una chiara maggioranza a nessuna formazione politica, preannunciando un periodo di instabilità in Croazia. Il partito del premier uscente, Andrej Plenkovic, ha ottenuto la maggioranza relativa ma ha perso molto terreno in una competizione molto serrata. La situazione è stata resa più complicata dalla candidatura a sorpresa del presidente Zoran Milanovic, critico nei confronti della fornitura di aiuti militari all'Ucraina. Questa instabilità potrebbe avere ripercussioni non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale.

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