La Stampa 2/9/2016
C’è chi arriva a dorso di mulo, la gamba dilaniata da una bomba, chi viene portato in auto dai familiari come Aya, una bambina che dopo una serie di interventi è tornata a camminare. All’inizio erano casi eccezionali e disperati, ora è una prassi, sia pure finora riservata: in tre ospedali al confine tra Libano e Siria gli israeliani curano i ferit...
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