La Stampa 24/10/2014
Sono le 16. Pochi squilli al telefono fisso e risponde una voce femminile. «Sì, è in casa, glielo passo». All’altro capo c’è uno degli undici cuneesi nei guai per la studentessa che, ancora sedicenne, iniziò a prostituirsi in cambio di soldi e droga. Conversazione non facile. La voce è calma, determinata. C’è commozione trattenuta e un’attenzione r...
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