Il mistero di Giulio Regeni: l'ex ambasciatore italiano al Cairo racconta

Giulio Regeni, un ricercatore italiano, è stato sequestrato, torturato e ucciso in circostanze misteriose. L'ex ambasciatore italiano al Cairo, Maurizio Massari, ha recentemente testimoniato nel processo relativo a questo caso. Durante la sua testimonianza, ha rivelato dettagli inquietanti e ha espresso la sua insoddisfazione per la mancanza di trasparenza da parte dell'Egitto.

La reticenza dell'Egitto

Massari ha raccontato che l'Egitto ha mostrato una certa reticenza nel fornire informazioni sul caso. Nonostante le continue richieste di un incontro con il ministro dell'Interno egiziano Ghaffar, quest'ultimo è stato sempre rimandato. Quando l'incontro è finalmente avvenuto, non sono emerse informazioni utili. Questo atteggiamento non trasparente ha lasciato l'Italia insoddisfatta.

Il ricordo di Renzi

L'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha dichiarato che il 31 gennaio 2016 avrebbe ricevuto una telefonata da Massari. Tuttavia, l'ex ambasciatore ha affermato di non ricordare tale telefonata. Nonostante ciò, ha sottolineato che ogni canale è stato attivato per cercare di fare luce sulla vicenda.

Segni evidenti di torture

Massari ha anche rivelato di essersi recato personalmente all'obitorio dove era tenuto il corpo di Regeni. Ha descritto come fossero evidenti segni di torture, con ematomi, segni di fratture e tagli su tutto il corpo del giovane ricercatore.

Questo caso continua a sollevare domande e a richiedere risposte. La testimonianza di Massari ha aggiunto ulteriori dettagli inquietanti a una storia già tragica e misteriosa.

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