E proprio Weidmann nella lettera alla Buba ha ricordato come «la politica monetaria ha svolto un ruolo significativo di stabilizzazione durante questo periodo. Per Lagarde, Weidmann è «un buon amico», ma i suoi dieci anni in seno alla Bce sono stati tutt’altro che facili, segnati anche da duri contrasti con l’ex presidente Mario Draghi Quella di Weidmann è una decisione inattesa che apre nuovi scenari sul futuro della politica monetaria…
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Come Bundesbank, abbiamo contribuito con fiducia al processo di revisione con la nostra competenza analitica e le nostre convinzioni. Come spesso accade, ora dipende da come questa strategia viene “vissuta” attraverso decisioni concrete di politica monetaria. Questa rimane la mia ferma convinzione personale, così come la grande importanza dell’indipendenza della politica monetaria. Nonostante le tensioni causate dalla pandemia, siamo riusciti a portare a termine con successo la revisione della strategia…
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Ora tocca a Weidmann: l’Europa indebitata del Recovery Plan, degli acquisti diretti dei titoli di Stato di paesi ormai dipendenti dalle banche centrali per la solvibilità, non è più la sua. Nel lungo periodo ha sicuramente ragione Weidmann, la teoria monetaria è dalla sua parte, ma sabbiamo bene che fine siamo destinati a fare tutti nel lungo periodo In questi dieci anni, Weidmann ha interpretato con coerenza una posizione chiara: la disciplina fiscale e le riforme possono essere imposte soltanto dal…
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Ma non si adatta, e non solo per ragioni costituzionali, alla tradizione bancaria cui Weidmann si sente obbligato” Prime reazioni di stampa e partiti in Germania dopo la decisione del falco Weidmann di abbandonare la Bundesbank e dunque anche il consiglio direttivo della Bce. Molti sostengono dunque che la ragione principale sia la frustrazione per la politica monetaria espansiva che la Banca centrale europea sta portando avanti da molti anni, troppi per Weidmann.
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Il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, ha fatto sapere che lascia a fine anno. Poi la bomba è esplosa su tutte le agenzie di stampa. Entrambi sono stati avvertiti all’ultimo momento. Il cellulare di Angela Merkel ha squillato martedì sera, quello di Olaf Scholz ieri mattina, dicono fonti ben informate. «Mi sono convinto che dopo oltre dieci anni questo è un buon momento per ricominciare un nuovo capitolo - per la Bundesbank ma anche per me personalmente»
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E che però porta una gran parte dei vertici comunitari a tirare un sospiro di sollievo Ma inevitabilmente la notizia diventa oggetto di discussione tra i membri della Commissione e anche tra quelli del Parlamento. Una valutazione del tutto informale e riservata. ei Palazzi di Bruxelles, tutti evitano di commentare apertamente le dimissioni del presidente della Bundesbank. Ogni parola verrebbe interpretata come una invasione di campo.
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L’attuale presidente della Bce, Christine Lagarde, per salutarlo ha diramato una nota: «Rispetto la decisione di Jens Weidmann ma me ne rammarico anche immensamente Weidmann non è un nome sconosciuto agli italiani: fu uno dei banchieri più avversi, un cosiddetto «falco», alle politiche economiche espansive che, invece, proponeva Mario Draghi nel ruolo di presidente della Bce. Il banchiere centrale ha mandato richiesto al…
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Le dimissioni accettate dal capo dello Stato tedesco Steinmeier saranno effettive dal prossimo 31 dicembre Condividi:. Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, lascerà il suo incarico “per motivi personali”. Appresa la notizia, la presidente della banca centrale europea ha affermato che “Jens è un buon amico personale sulla cui lealtà posso sempre contare Lo ha reso noto la stessa banca centrale tedesca.
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D’altra parte, Weidmann è stato un instancabile critico della politica monetaria ultra espansiva della Bce. Tuttavia, le numerose misure di emergenza di politica monetaria sono state associate anche a notevoli effetti collaterali e nella modalità di crisi in corso, il sistema di coordinate della politica monetaria è cambiato». Per Lagarde, Weidmann è «un buon amico», ma i suoi dieci anni in seno alla Bce sono stati tutt’altro che facili, segnati anche da duri contrasti con l’ex…
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Weidmann potrebbe essersi dimesso dalla presidenza della Bundebank per una crescente difficoltà nel conciliare le sue posizioni, spesso molto rigide a difesa dell’indipendenza della Bce dalle politiche di bilancio, con la politica monetaria della Banca centrale europea soprattutto in prospettiva nella fase post-pandemica
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Il presidente della Banca centrale tedesca e membro falco del board della Bce lascerà il suo incarico alla fine dell'anno con cinque anni di anticipo rispetto alla fine naturale del suo mandato. Jens Weidmann si dimetterà dalla Bundesbank il prossimo 31 dicembre per motivi personali, un annuncio che coglie di sorpresa a una settimana dalla riunione della Bce (giovedì 28 ottobre). Il banchiere centrale, ha spiegato in una nota la Bundesbank, lascerà…
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Questa resta la mia ferma convinzione personale, così come la grande importanza dell'indipendenza della politica monetaria" Per me è sempre stato importante che la voce chiara e orientata alla stabilità della Bundesbank rimanga fortemente ascoltabile. Jens Weidmann si dimette dal ruolo di presidente della Bundesbank. La crisi finanziaria, la crisi del debito sovrano e più recentemente la pandemia hanno portato a decisioni nella politica e nella…
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Questa resta la mia ferma convinzione personale, così come la grande importanza dell'indipendenza della politica monetaria" Sguardo al futuro. Guardando al futuro, ha affermato che ora dipenderà da come questa strategia viene "vissuta" attraverso decisioni concrete di politica monetaria. Le nuove responsabilità della Bundesbank nell'area della stabilità finanziaria sottolineano anche il nostro ruolo centrale quando si tratta di un sistema finanziario funzionante".
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"Sono giunto alla conclusione che più di 10 anni sono un buon periodo tempo per voltare pagina, per la Bundesbank, ma anche per me personalmente" Germania, il Presidente della Bundesbank Weidmann lascia l'incarico. Condividi. Il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, ha chiesto al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier di dimetterlo dall'incarico a partire dal 31 dicembre di quest'anno. Lascerà la Bundesbank, che dirige dal maggio 2011, per motivi personali.
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In una lettera ai dipendenti della Bundesbank, Weidmann ha spiegato: «Sono giunto alla conclusione che più di dieci anni sono un buon momento per iniziare un nuovo capitolo, per la Bundesbank e anche per me personalmente». Ha ringraziato la presidente della Bce Christine Lagarde per «l’atmosfera costruttiva e aperta» nelle discussioni a volte difficili negli ultimi anni Loading. Weidmann è stato nominato presidente della Bundesbank nel Maggio 2011.
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Lo rende noto la Banca centrale tedesca. Dopo dieci anni di copertura del ruolo di presidente, Weidmann ha chiesto al capo dello Stato Frank-Walter Steinmeier di accettare le sue dimissioni. Weidmann lascerà l’incarico a partire dal 31 dicembre prossimo: “Sono giunto alla conclusione che più di 10 anni sono un buon periodo tempo per voltare pagina, per la Bundesbank, ma anche per me personalmente”, ha scritto in un comunicato.
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Il saluto di Christine Lagarde «Rispetto la decisione di Jens Weidmann ma me ne rammarico anche immensamente Il presidente Jens Weidmann, che guida la banca centrale tedesca dal maggio 2011 si dimette per motivi personali, come precisato in una nota dalla stessa Bundesbank. Questa rimane la mia ferma convinzione personale, così come il grande importanza dell’indipendenza della politica monetaria».
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Lascerà la Bundesbank, che dirige dal maggio 2011 dopo esser stato consigliere della cancelliera Merkel, per motivi personali. Il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, ha chiesto al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier di dimetterlo dall'incarico a partire dal 31 dicembre di quest'anno. Come gli altri governatori delle Banche nazionali, Weidmann ha il suo posto assegnato nel Consiglio direttivo della Banca centrale europea, dal quale ha talvolta espresso le sue…
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