La rivolta degli atenei Usa. Scontri e arresti per Gaza

La rivolta degli atenei Usa. Scontri e arresti per Gaza
ilGiornale.it ESTERI

Cresce la tensione nei campus americani per le proteste pro-palestinesi, che dalla Mela si sono allargate a macchia d'olio a numerosi atenei del paese. Le manifestazioni, iniziate la scorsa settimana alla Columbia University con l'allestimento del cosiddetto «accampamento di solidarietà a Gaza», sono andate in scena anche a Yale, Harvard, New YorkYork University, Mit, fino all'University of Michigan e alla Stanford University, in California (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri media

In attesa della visita dello Speaker repubblicano della Camera Mike Johnson, che ha chiesto le dimissioni della rettrice Nemat Shafik per «aver fallito nel proteggere gli studenti ebrei», alle 22 di martedì quest’ultima aveva mandato via email un ultimatum per l’accampamento che continua da otto giorni: a mezzanotte via tutte le tende, sennò «dovremo considerare opzioni alternative per ripulire il Prato Occidentale e ripristinare la calma, in modo che gli studenti possano completare l’anno e laurearsi». (Corriere della Sera)

A 200 giorni dall’inizio della guerra, ieri notte, il quadro sul fronte interno americano era significativo. A Grand Army Plaza 3.000 ebrei (fra cui Nan Goldin e Naomi Klein) partecipavano a ad un sit-in nei pressi della residenza di Chuck Schumer, presidente del Senato (la più alta carica istituzionale detenuta da un uomo politico ebreo), che in quel momento stava battendo l’approvazione del decreto. (il manifesto)

Prosegue la protesta degli studenti alla Columbia University di New York contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza. Una protesta che, nei giorni scorsi, ha portato all'arresto di centinaia di universitari. (Il Sole 24 ORE)

La strage innominabile dei palestinesi | il manifesto

Dovevano scadere ieri a mezzanotte ma sono stati prolungati di 48 ore dopo che gli studenti hanno accettato di smontare "una significativa" parte della tendopoli e di far uscire tutti gli estranei dai recinti di Columbia (Corriere del Ticino)

La polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere una protesta pro-Gaza nel campus della Emory University di Atlanta. Gli studenti, una decina dei quali sono stati fermati, avevano tentato di montare un accampamento sul modello di quanto fatto a Columbia e in altri atenei Usa. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

L’intensità del fenomeno ha pochi precedenti. Si reprimono, a suon di manganelli e arresti, manifestazioni e assemblee in numerose università europee e americane, dalla Columbia a Berkeley e Yale, da Firenze e Pisa a Roma e Torino, si annullano inviti e premiazioni, si sospendono insegnamenti, si proibiscono convegni, si respingono ai confini intellettuali ed esponenti politici colpevoli di solidarizzare con i palestinesi. (il manifesto)