Autostrade, balla 1 miliardo tra le parti: il governo chiede fino a 4 miliardi per sventare la revoca

Corriere della Sera INTERNO

Un miliardo di differenza.

Fonti parlano di una forbice di circa 1 miliardo tra le parti.

la scelta L’ira del premier Conte: il Pd decida cosa vuole di Monica Guerzoni. Troppo poco per il governo.

Tra le condizioni chieste dall’esecutivo e la proposta di Autostrade di inzio marzo, già giudicata irricevibile dall’esecutivo, c’è un divario importante che però potrebbe essere colmato.

Il governo avrebbe chiesto alla concessionaria di mettere sul piatto una gamma di interventi per una cifra compresa tra i 3,5 e i 4 miliardi, a conti fatti oltre un miliardo in più di quanto proposto dal gestore. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

“Situazione paradossale”, l’aveva già definita Conte commentando la notizia che il nuovo ponte di Genova sarebbe stato consegnato ad Autostrade, che ne rimane il concessionario. Alla società, da quanto risulta, sarebbe stato chiesto di elaborare un nuovo piano entro il fine settimana, termine ultimo per fermare la procedura di revoca. (Genova24.it)

Un Consiglio dei ministri risolutivo si starebbe ipotizzando già per lunedì perché, come ha spiegato il premier Conte, la situazione è tale che dovrà essere condivisa da tutto il governo. Compattando così chi continua a chiedere a gran voce che «i Benetton non gestiscano più le nostre autostrade», come fa il vice-ministro 5s Stefano Buffagni. (Notizie - MSN Italia)

"Ho detto che nei prossimi giorni si completerà la procedura di revoca che è in corso, ormai è noto. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando alla cerimonia per l'innalzamento delle paratoie del Mose, a Venezia. (AGI - Agenzia Italia)

In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro, svolgiamo un servizio pubblico. La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati. (Il Fatto Quotidiano)

Autostrade presenterà al governo, oggi stesso con una letterà che partirà verso l’ora di pranzo, quella «proposta irrinunciabile» sollecitata dall’ultimatum del premier Conte per accantonare l’ipotesi di revoca della concessione. (La Stampa)

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