Scaroni ed Eni assolti nel processo sul caso Saipem-Algeria

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Milan News ECONOMIA

Secondo quanto riferito da Corriere.it, Paolo Scaroni, presidente del Milan ed ex ad dell'Eni, è stato assolto dalla Corte d'Appello di Milano insieme all'azienda italiana nel processo per la presunta tangente nel caso Saipem-Algeria.

Il verdetto di primo grado è stato ribaltato, per la Corte d'appello la tangente da 197 milioni non è mai esistita.

(Milan News)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Siamo molto soddisfatti", è il primo commento a caldo dei difensori di Eni. Revocata per Saipem la confisca per oltre 197 milioni di euro. (Adnkronos)

La Corte d'Appello di Milano ha assolto tutti gli imputati accusati di corruzione internazionale. I giudici della Corte d'Appello di Milano sostengono che " il fatto non sussiste " e richiama l'insufficienza di prove. (ilGiornale.it)

I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno confermato l’assoluzione per Paolo Scaroni ed Eni nell’ambito del processo sulla presunta maxi tangente versata dal gruppo in Algeria. I giudici, inoltre, hanno anche revocato la confisca di 1980 milioni di dollari a carico di Eni e Saipem, somma pari alla presunta maxi tangente versata in Algeria. (Il Riformista)

Saipem "esprime soddisfazione" per la decisione della Corte d'appello di Milano che ha assolto la società nel procedimento "Algeria". A settembre 2018, il tribunale di Milano aveva invece condannato Pietro Tali, ex presidente e ad di Saipem a 4 anni e 9 mesi di reclusione; l'ex direttore operativo di Saipem in Algeria Pietro Varone a 4 anni e 9 mesi; l'ex direttore finanziario prima di Saipem poi di Eni Alessandro Bernini a 4 anni e un mese; Farid Bedjaoui a 5 anni e 5 mesi; Samyr Ouraied a 4 anni e un mese e Omar Habour a 4 anni e un mese. (Milano Finanza)

Al momento in cui si scrive, le azioni Saipem appaiono poco mosse a Piazza Affari. Quest’ultima, secondo la procura, non ha eseguito attività di consulenza tali da provare l’avvenuto pagamento dei 197 milioni di euro. (Money.it)

«Non ce lo aspettavamo, ma ci speravamo perché da sette anni sosteniamo con forza l’assoluta estraneità di Saipem dall’accusa di corruzione internazionale», esulta il difensore della società, l’avvocato Enrico Giarda. (La Stampa)