1° maggio a Torino, in piazza anche manifestanti pro Palestina: cori contro il governo Meloni e scritte sul monumento di Emanuele Filiberto

1° maggio a Torino, in piazza anche manifestanti pro Palestina: cori contro il governo Meloni e scritte sul monumento di Emanuele Filiberto
Il Fatto Quotidiano INTERNO

A Torino il corteo per il Primo maggio è stato caratterizzato dalla pioggia battente. In piazza oltre ai sindacati e ai lavoratori sono scesi diversi manifestanti pro Palestina. Durante il corteo alcuni manifestanti hanno intonato cori contro il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni. Mentre al termine della manifestazione il monumento dedicato a Emanuele Filiberto di Savoia in piazza San Carlo è stato imbrattato con la scritta “Palestina libera“. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Quello stesso capolavoro che è stato vandalizzato e imbrattato oggi al termine della manifestazione del Primo Maggio a cui hanno partecipato, nonostante la pioggia, migliaia di persone e che certo non è stato privo di tensioni. (Quotidiano Piemontese)

In centinaia hanno partecipato alla manifestazione del primo maggio a Torino malgrado la pioggia. II corteo partito da Piazza Vittorio Veneto è arrivato in Piazza San Carlo. LaPresse (LAPRESSE)

Dopo il corteo, grigliata popolare al centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47. (Radio Onda d'Urto)

Corteo Primo Maggio Torino. La partenza sotto la pioggia, gli striscioni e i discorsi. Bandiere palestinesi sul palco, e sul Cavàl 'd Brons compare «Palestina libera»

Dominano nel colpo d’occhio le bandiere di Potere al popolo, Fronte della gioventù comunista, no Tav e palestinesi, in una piazza San Carlo abbandonata dalle istituzioni e dai sindacati. Dal palco un portavoce dei free Palestine ha ringraziato per la solidarietà mostrata dai torinesi. (Torino Cronaca)

Eccolo il "ricordino" che alcuni manifestanti hanno lasciato in piazza San Carlo al termine del corteo per la festa dei lavoratori del 1° maggio. "Palestina libera". (Torino Cronaca)

Ma gli attivisti hanno dato appuntamento nel centro sociale Askatasuna per «continuare la festa» in corso Regina Margherita 47, lo stabile diventato «bene comune» grazie a un percorso di compartecipazione con il Comune. (Corriere della Sera)