Coronavirus, due anni per tornare al Pil di inizio 2020, un milione di imprese a rischio chiusura

la Repubblica ECONOMIA

Confcooperative chiede inoltre che vengano saldati subito anche i debiti arretrati della Pubblica Amministrazione: anche questo si tradurrebbe in una grande messa in circolazione di liquidità.

Fortunatamente non tutto si è spento: l'economia italiana lavora attualmente al 60% del proprio potenziale.

L'impatto sarà terribile anche sull'export: "E' a rischio un valore di 280 miliardi pari al 65,8% del valore complessivo. (la Repubblica)

Su altre fonti

"La madre di tutte le recessioni è arrivata" afferma il report che prevede per il 2020 une una ripresa nel 2021 dell'8,6% (fra l'8 e il 9%).In contrazione anche l'economia Usa (-10,8%) e quella dell'area Euro (-13) con ritorno ad un Pil positivo nel 2021 rispettivamente dell'11,8 e del 10%. (Rai News)

Raiffeisen, come tutti gli altri istituti, è invece ben più ottimista sul tasso di crescita per il 2021: il Pil svizzero potrà beneficiare di un effetto rimbalzo e aumenterà del 3,8% Nell'ultima previsione del 13 marzo la stima era del +1,6%. (Ticinonline)

(Fotogramma). "L’economia italiana inchioda e occorreranno 2 anni prima di poter ritornare ai livelli di Pil e di crescita stimata fino allo scorso gennaio". Dai 2.233 miliardi di euro del 2020 si potrebbe passare a 2.448 miliardi che, in ogni caso, rappresenterebbero una differenza negativa rispetto alla cifra prevista in assenza di shock nel 2021 pari a 54 miliardi. (Adnkronos)

Lo studio “COVID-19 Possibile evoluzione e impatto economico” di Deloitte stima il pattern di diffusione del Coronavirus su un periodo di riferimento che va dal 31 dicembre 2019 al 26 marzo 2020 e l’impatto economico che l’epidemia avrà in Italia. (idealista.it/news)

Strumenti di sostegno al reddito per quasi 15 milioni di lavoratori. Le misure di integrazione al reddito delle diverse categorie di occupati decisi dal governo riguardano il lavoro dipendente e il lavoro autonomo. (Il Sole 24 ORE)

Anche con un graduale allentamento delle restrizioni e ammettendo che non si verificherà una seconda ondata di infezioni non sarà possibile chiudere bene l’anno. Nell’ultima previsione, che risale a meno di quattro settimane or sono, la variazione ipotizzata era del -0,2%. (Corriere del Ticino)