L’aut aut del M5s: “O i Benetton escono dalla gestione delle autostrade o noi lasciamo il governo”

Fanpage.it INTERNO

"Credo invece che si debba tutti insieme, e mi riferisco anche a Iv e Leu, valutare quale sia la soluzione migliore nell'interesse del Paese, tenendo conto del fatto tragico avvenuto due anni fa".

Il pentastellato ricorda la tragedia del Ponte Morandi del 14 agosto 2018 e lancia così un aut aut alla maggioranza.

Prosegue il braccio di ferro nella maggioranza sulla concessione ad Aspi.

Dopo due anni non si può continuare ad urlare revocheremo o cacceremo i Benetton. (Fanpage.it)

Su altri media

la scelta L’ira del premier Conte: il Pd decida cosa vuole di Monica Guerzoni. Troppo poco per il governo. Un miliardo di differenza. (Corriere della Sera)

Autostrade è indebolita dalla sentenza della Corte costituzionale («giusta l’esclusione dalla ricostruzione del ponte di Genova») ma non è all’angolo. Autostrade presenterà al governo, oggi stesso con una letterà che partirà verso l’ora di pranzo, quella «proposta irrinunciabile» sollecitata dall’ultimatum del premier Conte per accantonare l’ipotesi di revoca della concessione. (La Stampa)

Lo stato di emergenza non significa che non teniamo sotto controllo il virus, quindi una eventuale proroga significa che siamo nelle condizioni di continuare ad adottare misure necessarie, anche minimali. (AGI - Agenzia Italia)

La registrazione è gratuita e ti consente la lettura di n. 3 articoli ogni 7 giorni. Non hai ancora un account? Registrati. Accedi tramite la tua email: Per favore, correggere i seguenti errori di input: dummy Email * Password * Ricordami Entra Non ricordi la tua login e/o la password? (Il Manifesto)

Dopo quasi 2 anni di tentennamenti seguiti al crollo del ponte Morandi, sembra arrivata davvero l’ora di chiudere la partita. Compattando così chi continua a chiedere a gran voce che «i Benetton non gestiscano più le nostre autostrade», come fa il vice-ministro 5s Stefano Buffagni. (Notizie - MSN Italia)

In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro, svolgiamo un servizio pubblico. La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati. (Il Fatto Quotidiano)