Autovelox bocciati in tangenziale, l'avvocato Capraro: «Gli automobilisti potrebbero denunciare per truffa»

Autovelox bocciati in tangenziale, l'avvocato Capraro: «Gli automobilisti potrebbero denunciare per truffa»
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«Sono anni che il Comune è a conoscenza che gli autovelox fissi in tangenziale non sono omologati. E che comunque andrebbero tarati periodicamente. Non lo dico io, ma una sentenza del tribunale di Treviso, passata in giudicato, che ha annullato una multa comminata a un mio assistito. Era il 2 aprile 2015». A parlare è l’avvocato Fabio Capraro che, assieme al suo consulente Giorgio Marcon, ha trasformato la lotta contro i dispositivi di rilevazione della velocità in una vera e propria battaglia. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Andrea Nalesso, 56 anni, avvocato civilista a Treviso, la sera del 4 settembre 2020 stava accompagnando a casa un’amica della figlia. Se, come insegna l’"Effetto Farfalla”, un battito d’ali in Brasile può provocare un tornado in Texas, una multa di 60 euro per eccesso di velocità cancellata a Treviso può far saltare milioni e milioni di euro di sanzioni in tutta Italia. (Corriere)

Come riportato dal Corriere della Sera, la sentenza in questione ha accolto l’impugnazione di un automobilista-avvocato di Treviso che aveva ricevuto una sanzione per aver viaggiato a 97 chilometri orari dove il limite è di 90. (inSella)

Autovelox e sanzioni, il giudice di pace Mariateresa Nugnes: «Ho fatto annullare la prima multa e continuerò ad accogliere i ricorsi». (ilgazzettino.it)

Autovelox, sentenza della Cassazione: "Se non omologati multe annullabili". Il Comune: "Il ministero chiarisca"

E perché un’infrazione rilevata da un autovelox sia valida, il dispositivo deve essere sia approvato che omologato. Un conto è approvato, altra cosa è omologato. (AlVolante)

Il principio sancito nell'ultimo grado di giudizio, in sintesi, sarebbe questo: per poter operare regolarmente un dispositivo deve essere omologato, e non solo approvato dal ministero dei Trasporti. È quanto suggerisce la vicenda di un avvocato di Treviso che ha vinto la sua battaglia legale contro il Comune veneto. (Genova24.it)

A stabilire questo principio con la sentenza 10505 è stata la Corte di Cassazione che, accogliendo l’impugnazione di un automobilista di Treviso, che aveva presentato ricorso per una contravvenzione ricevuta per aver viaggiato a 97 chilometri orari anziché ai 90, per la prima volta, ha chiarito la distinzione tra i due procedimenti amministrativi, sottolineando come siano entrambi indispensabili per l’utilizzo dei rilevatori di velocità. (il Resto del Carlino)