Caro bollette, S&P prevede aumenti in Europa: "L'Italia pagherà i prezzi più alti fino al 2025"

Il Quotidiano Italiano - Nazionale ECONOMIA

S&P prevede infatti un forte rimbalzo dei prezzi dell’energia con un aumento a più di 60 euro al megawattora nel periodo 2022-2025.

Secondo quanto previsto dall’agenzia S&P Global Ratings, in Europa “i prezzi dell’energia continueranno ad aumentare nel 2022-2023 a causa di una contrazione dell’offerta”.

Per il 2021 S&P prevede “un modesto aumento della domanda del 4,6%”, dato che sostiene le aspettative di un aumento dei prezzi dell’energia

Il tutto a beneficio delle utilities integrate italiane, in particolare Enel SpA, A2A SpA e Edison SpA (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

Su altri media

Se sei in posizione long, vendine un po’ e vedremo se da145,76 a 147 dollari rifiutano il prezzo per indizi in tecnologia. Tuttavia, è tornato a circa 143 dollari prima che il mercato si chiudesse per mantenersi al di sopra delle medie mobili a 100 giorni (Invezz)

Lo sottolinea S&P Global Ratings in una analisi sul mercato energetico europeo in cui ricorda come sull'andamento dei prezzi pesa il fatto che "le importazioni giocano un ruolo importante per il mercato elettrico italiano" con una "capacità di interconnessione che dovrebbe aumentare a 12,7 GW nel 2025". (La Sicilia)

Questo perché i loro portafogli di generazione sono quasi completamente coperti per quest’anno, dopodiché beneficeranno di prezzi più alti, supportando così gli investimenti nella transizione energetica. (Finanza.com)

Forte rimbalzo dei mercati e ora quali sono i livelli da monitorare. Ecco i livelli da monitorare per la giornata del 22 settembre e per la settimana in corso:. Dax Future. Primo indizio rialzista con la chiusura giornaliera del 22 settembre superiore a 15.493. (Proiezioni di Borsa)

"L'aumento della capacità di interconnessione ridurrà probabilmente i prezzi dell'energia in Italia" che diventeranno "più sensibili ai prezzi più bassi di altri Paesi, in special modo della Francia". (RagusaNews)

Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede l’1,6%, il Dow Jones l’1,5% e lo S&P 500 l’1,3%. Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano scende di circa quattro punti base all’1,33%, mentre quello sul biennale si mantiene allo 0,22% (Il Cittadino on line)