Chiude Quibi, in sei mesi da grande startup di streaming al fallimento

Chiude Quibi, in sei mesi da grande startup di streaming al fallimento La fama dei fondatori, Katzenberg e Whitman, e degli investitori non salvano il servizio short form da pandemia e concorrenza.

Per la fabbrica americana dei sogni la saga della startup Quibi, l'ultimo arrivato di belle speranze sulla sempre più affollata frontiera dello streaming, si è trasformata in un incubo.

Un servizio con alle spalle una concezione e una tecnologia innovative: essere lo streaming per un pubblico “on the go”, in continuo movimento. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri media

Funzionalità che aveva scatenato una battaglia legale con la società specializzata in video interattivi Eko, che accusa Quibi di aver violato i suoi brevetti. Quibi, fondata nel 2018 e lanciata il 6 aprile di quest’anno, doveva competere per i video in streaming sugli smartphone, un mercato già dominato dalla presenza di YouTube, Instagram e TikTok. (Milano Finanza)

In cassa restano poco più di 350 milioni di dollari, poi del fenomeno molto hollywoodiano Quibi non resterà altro. Dopo soli sei mesi dal lancio chiude Quibi, il servizio di video in streaming capace di raccogliere investimenti pari a 1,8 miliardi in poche settimane e attrarre investitori come Disney, Alibaba e Warner Bros. (Yahoo Notizie)

E in effetti è vero: dall’essere risoluti ad aprile sull’essenza mobile-only della piattaforma, si è passati a concedere progressiva possibilità agli utenti di guardare gli show Quibi anche da tv a maggio. (Corriere della Sera)

Stiamo parlando di Quibi, la piattaforma di streaming lanciata lo scorso aprile e che era destinata – almeno nelle intenzione dei suoi creatori – a rivoluzionare la fruizione dei contenuti digitali. Queste e altre ragioni del flop. (Wired Italia)

L’abbonamento prevedeva nel nostro Paese un’unica opzione a 8,99 euro al mese, con 3 mesi iniziali di visione gratuita. “Quibi non è riuscita ad affermarsi probabilmente per due ragioni: perché l'idea in sé non era abbastanza forte da giustificare un servizio streaming autonomo o per il nostro errato tempismo in merito alla pandemia globale”. (DDay.it - Digital Day)

Il lancio di un servizio di video in streaming pensati per il mobile mentre il mondo stava per chiudersi in casa per colpa della pandemia, per esempio. Troppo poco spazio nel mondo dei video online. (Primaonline)