Tra Rafah e il cessate il fuoco. Netanyahu sotto pressione
Un coro ultraradicale guidato dai ministri Itamar Ben Gvir e Nir Barkat incitava ieri il governo Netanyahu a dare il via libera all’attacco Rafah e a ignorare l’accettazione da parte di Hamas, comunicata ufficialmente ieri dal capo dell’ufficio politico del movimento, Ismail Haniyeh, della proposta di Egitto e Qatar per un accordo di cessate il fuoco a Gaza. «Gli esercizi e i giochi di Hamas hanno una sola risposta: occupare Rafah. (il manifesto)
La notizia riportata su altri giornali
"Occorre porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l'avvio di un processo che ponga termine ai massacri, conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall'obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione". (La Stampa)
È ufficialmente iniziata l’invasione di Israele a Rafah: diversi mezzi militari, tra cui carri armati, hanno oltrepassato e preso il controllo del valico a est della periferia della città. A renderlo noto sono le Idf, le forze armate israeliane che hanno dato vita alla già annunciata “operazione antiterrorismo” contro Hamas (Il Sole 24 ORE)
E il movimento islamista palestinese, ostentando flessibilità, ha rovesciato la situazione al tavolo delle trattative che per tre mesi ha visto gli Stati uniti e altri paesi occidentali accusare Hamas di impedire il cessate il fuoco avanzando condizioni inaccettabili per il gabinetto di guerra israeliano. (il manifesto)
ISRAELE VS HAMAS (Limes)
Ogni avvertimento. Ogni storia di bambini uccisi e feriti. Ogni immagine di strazio e spargimento di sangue. Ogni dato sconcertante sul numero di bambini e madri uccisi; di case e ospedali distrutti. Tutto ignorato. (UNICEF Italia)
Gaza, Hamas accetta la tregua: festa a Rafah ma Israele continua a bombardare (La Gazzetta del Mezzogiorno)